TAVERNOLA – IL RICORDO DI AMELIA, CAROLINA, MADDALENA, ANNA, ELIANA, RITA, ADRIANA, CATERINA E FRANCESCA…

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Dal 15 dicembre al 24 gennaio sono morte a Tavernola 10 donne. E’ questo un record per il piccolo paese sul lago: di solito negli anni scorsi 10 donne erano mediamente il numero annuale di defunte.

L’ho scoperto in questi giorni guardando l’espositore della pubblicità a Predello. E’ un foglio metallico grande, doppio dei normali fogli posti a Tavernola in diverse località, e presenta in esposizione 12 rettangoli di carta con la foto della persona ricordata e gli orari del servizio funebre.

L’ho letto con attenzione e ho notato che si trattava di donne: 11 erano morte, ma una era di Vigolo e l’ho sottratta: le morte tavernolesi erano dunque 10, tutte in fila sul tabellone.

Ho allora pensato di fare un articolo su Araberara per ricordarle, visto che tra covid e festività, alle morti il paese aveva dato apparentemente poca importanza.

Ecco dunque l’elenco. La prima a lasciare il paese è stata Amelia Zatti a ottantun anni il 15 dicembre. Donna di forte personalità da qualche anno si era ritirata in casa per non far pesare su altri le conseguenze della sua infermità: si trattava di una forma di Alzehimer che l’aveva colpita intorno ai settant’anni lasciandola però in grado di accudire a sé e alla casa.

Dopo di lei, tra fine dicembre e gennaio, sono mancate 4 donne di cognome Cristinelli. E’ questo un cognome presente da secoli a Tavernola, anche se minoritario rispetto ai tre maggiormente diffusi (Fenaroli, Foresti e Bettoni). Una di queste è Carolina, ultraottantenne, e un’altra era residente fuori paese. Due invece erano sorelle: Maddalena e Anna, grandi lavoratrici e simpatiche narratrici che mi hanno aiutato nella compilazione di due dei miei libri. Orfane di padre, avevano visto la mamma sposarne il fratello partito poi per la guerra. In Grecia aveva trovato la morte, ma non si era rinvenuto il cadavere nonostante le testimonianze di bergamaschi che lo avevano visto colpito dal mitragliamento nemico. Maddalena e Anna (Anèta) mi hanno narrato le difficili vicende della famiglia ed io ne ho fatto il racconto nel libro “Troppi reati per un solo pollo”….

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