La morte di Eugenio Scalfari, paladino della cultura laica

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“La politica coincide dunque con la morale? Penso che politica e morale abbiano fondamenti distinti. I loro territori confinano ma non coincidono. Spesso addirittura morale e politica confliggono e si scontrano”. E’ una frase di Eugenio Scalfari, innovatore del giornalismo, quello vero, e paladino della cultura laica. Dire che se ne va un grande è un leit motiv e poi diventa pure riduttivo. Se ne va Eugenio Scalfari, che con la penna ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare. Anche quando si avevano opinioni diverse dalle sue, non si poteva che ascoltare e magari ti faceva pure cambiare idea, oppure, se non la cambiavi, rispettavi quel modo diverso, elegante e senza clamori di esporre il suo pensiero. L’Espresso e Repubblica, nati con lui, innovatori di un giornalismo moderno e d’inchiesta che ha anticipato i tempi e lasciato il segno. Scalfari, come Montanelli, così diversi e così liberi. E anche se non si è d’accordo, non si può negare la grande capacità giornalistica che ha inciso in modo indelebile sulla storia d’Italia degli ultimi decenni.

 

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