BOARIO di GROMO – I ragazzi che hanno raccolto l’eredità dell’indimenticabile sagrestano Tino: “Facciamo quello che ci ha insegnato, non vogliamo deluderlo”

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Le campane della parrocchiale sono cinque, e ancora si suonano a mano, come una volta; perciò loro all’appuntamento non mancano mai, anche se si devono alzare un po’ prima perché l’Ave Maria del mattino va suonata alle 7,30 e poi bisogna affrettarsi al pulmino che li porta a scuola nel capoluogo. Loro, i “magnifici cinque”,  sono Michele, Daniele, Cristian, Mattia e Dante e con la guida del più grande, Cristian, che in questi giorni è impegnato negli esami di terza media, sostituiscono egregiamente l’indimenticabile sagrestano del paese, il Clemente Olivari detto Tino, che al servizio della chiesa aveva dedicato tutta la sua vita andando e venendo a piedi ogni giorno dagli Spiazzi dove abitava, ‘partito’ ancor giovane per il Paradiso, qualche mese fa, per andare a suonare con gli Angeli.  “Tino ci ha lasciato un grande vuoto – dicono unanimi Cristian e Michele , entrambi chierichetti che già gli davano una mano nella cura della chiesa – senza di lui eravamo rimasti un po’ spaesati e per un po’ delle campane si è occupato un signore di qui. Poi però abbiamo pensato che potevamo farcela anche da soli, del resto il Tino ci aveva insegnato benissimo come si deve fare…. Qui a Boario siamo in pochi, anche gli adulti si danno da fare in tanti modi per la cura della chiesa, potevamo fare la nostra parte anche noi, no?”…

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