ALBINO – LA STORIA – Daniele Nembrini e il figlio Gabriele reinventano il gioco dell’Oca all’albinese

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“L’idea di ALBINOCA è nata nel periodo tragico del marzo scorso, quando la sera tornavo a casa dall’ospedale, dov’ero direttamente coinvolto nella gestione dell’emergenza. Avevo solo voglia di piangere, ma ho capito che bisognava reagire a questo stato d’animo e, anche col contributo determinante di mio figlio Gabriele, mi sono lanciato in quest’impresa”. Damiano Nembrini, 50 anni, una bella famiglia –  la moglie Augusta e quattro figli dai 21 ai 10 anni,  Claudia, Arianna, Alice e Gabriele – di professione fa l’infermiere ma coltiva da sempre la passione per il disegno, una passione che spesso lo ha portato a collaborare anche a riviste come Orobie e Bell’Italia: “Sono più un illustratore che un pittore, anche se a volte mi cimento con l’acquerello e la pittura ad olio. Quanto al gioco che abbiamo inventato, è tutto incentrato su Albino e sulle sue sette frazioni, di cui le caselle riproducono in modo immediatamente riconoscibile le rispettive chiese e gli elementi tipici. Naturalmente tutte le caselle, che sono 68, riproducono un motivo di carattere territoriale, contengono ovviamente le varie indicazioni per i giocatori e  spesso sono corredate da battute umoristiche”…

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