SOVERE – IL PERSONAGGIO – Andrea, quella scia di luce di un Santuario paradisiaco e l’arte della fotografia

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Andrea la fotografia ce l’ha nel sangue. Come tutte le passioni. Ci nasci e ci convivi e poi finisce che prendono il sopravvento e ti accompagnano dentro una vita a colori. Una vita dove la passione diventa il tuo lavoro. Ed è la strada che ha scelto Andrea, che di cognome fa Pezzotti, 35 anni, che in questi giorni ha creato una foto del Santuario che sembra un viaggio tra cielo e terra, tra notte e alba, tra ombre e stelle. “Ho sempre avuto la passione per la fotografia – racconta Andrea – mio fratello aveva una reflex, ho cominciato a fare foto e non ho più smesso, foto, corsi, editing video…”. Un viaggio infinito che lo ha portato e lo sta portando un po’ dappertutto, dalla Val d’Orcia a caccia della Via Lattea alle isole Faroe, dove ha fatto una foto che racchiude la meraviglia di uno scatto che ti porta dritto dentro l’infinito. Come è nata la foto del Santuario? “Tre scatti con l’otturatore aperto 30 secondi per seguire l’auto che viaggiava coi faci accesi e disegnava geometrie di luce. Io ero dall’altra parte del paese, bivio di Bossico, con il mio teleobiettivo e inquadravo il Santuario, ci sentivamo via telefono”. Andrea racconta: “Quando scatti una foto l’otturatore si apre e si chiude, può rimanere aperto un millesimo di secondo ma anche 30 secondi,…

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