MONASTEROLO DEL CASTELLO – “Atteggiamento dittatoriale”… è caos a Monasterolo

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Acque agitate sulla sponda monasterolese del Lago di Endine. La minoranza, infatti, ha lanciato pesanti bordate nei confronti del sindaco Gabriele Zappella e del gruppo di maggioranza “Insieme per Monasterolo”. I consiglieri della lista “Gente e Paese 2.0” hanno infatti deciso di disertare l’ultima seduta del Consiglio comunale, in aperta polemica con la maggioranza, come sottolineato dal capogruppo di minoranza Gilberto Giudici in una lettera rivolta al primo cittadino di Monasterolo del Castello.

Non è nostra abitudine assentarci dal Consiglio comunale che riteniamo il luogo ‘principe’ della democrazia di una comunità. Ma oggi non ci saremo. Riteniamo necessario dare un segnale forte in controtendenza con una volontà di chi oggi detiene il ruolo ‘esecutivo’ di voler sempre di più ridurre il Consiglio comunale ad un mero ‘esercizio formale’ vissuto con fatica e perdita di tempo (qualcuno lo ha anche dichiarato). Abbiamo fatto presente più di una volta che i consiglieri devono avere tutti pari trattamento ed è necessario che siano coinvolti nella sostanza, sia nella maggioranza che nella minoranza, ai processi decisionali. All’inizio di questo mandato Il sindaco ha riportato nelle linee di indirizzo votate dal Consiglio comunale quanto segue: ‘Crediamo in una Amministrazione che lasci spazio alle minoranze, che valorizzi tutti, compresi quelli che la pensano diversamente e dei quali siamo pronti a riconoscere le ragioni. L’importante è fare gioco di squadra. Noi siamo persone che intendono vivere la comunità. Per noi sono molto importanti la democrazia, la tolleranza, il pluralismo e la difesa dell’ambiente e del territorio. Le prerogative del nostro mandato sono quindi trasparenza e coinvolgimento attivo della popolazione sia negli obiettivi che nelle scelte’. Dare spazio alle minoranze – sottolinea Giudici – vuol dire dare la possibilità concreta di partecipare, di fornire elementi utili per permettere a tutti di costruire un pensiero costruttivo e compiuto. Convocare un Consiglio comunale, dal nostro punto di vista in palese contrasto con la normativa, non è il modo migliore per fare quanto da voi dichiarato. Ma anche se lo fosse per la forma non lo è per la sostanza. Gli argomenti posti all’ordine del giorno sono documenti di indirizzo, non di sicuro preparati all’ultimo. Potevano essere presentati, trasmessi con anticipo e soprattutto il Consiglio comunale poteva essere convocato anticipatamente, per permettere a tutti di leggere e prepararsi sui documenti…

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