IL CASO – VILLA D’OGNA L’ex sindaco leghista Bruno Bosatelli (dieci anni sindaco a Villa d’Ogna e molti incarichi nella Lega) riappare a Magenta e ‘prende’ in gestione 30 profughe in una Cascina.

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Dietro le società gente indagata e condannata, politici e amministratori, il business dei profughi

Bruno Bosatelli. Dov’eravamo rimasti? Un nome e cognome che ha lasciato un segno in Val Seriana, e non solo nella valle, un po’ in tutta la provincia. L’enfant prodige della Lega della prima ora, il più giovane sindaco d’Italia, a Villa d’Ogna. Lega Nord sino al midollo, una carriera davanti di quelle che preannunciavano cataclismi (e poi in effetti ci sono stati, ma su un altro fronte), incarichi un po’ dappertutto in provincia sempre per il Carroccio, segretario della Lega della Val Seriana, secondo mandato rieletto in surplace, poi alla fine dei due mandati il testimone passato al fratello Angelo che si fa anche lui altri 10 anni di quello che viene ricordato come il ventennio leghista dei fratelli Bosatelli a Villa d’Ogna.

Poi il patatrac, il boom, il disastro. Bruno è coinvolto in una serie di affari andati male, da una società immobiliare creata da lui che finisce nei guai per alcuni strani giri di compravendita e di altro, arrivano denunce e processi. E la ciliegina è del novembre 2011 quando la trasmissione televisiva delle ‘Iene’ pizzica Bosatelli in una vicenda che vede coinvolto anche il parlamentare leghista Angelo Alessandri per la vicenda della compravendita di un’abitazione dove emergeva una storia di assegni non interamente coperti, buchi per decine di migliaia di euro e la carriera di Bosatelli nella Lega si chiude.

Adesso cinque anni dopo Bruno Bosatelli riappare, non più in valle ma a… Magenta, e che c’entra Magenta? C’entra eccome perché…

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