ESCLUSIVO – L’INTERVISTA Laura & Claudia Cretti si raccontano

1374

Mamma Laura: “La nostra nuova vita. Non ho pregato

ma ho ringraziato”. Claudia: “Voglio tornare in bici

ma ho una protesi alla testa. Le mie passioni, la gente, quella cittadinanza onoraria, la caduta, l’ospedale e… stamattina per la prima volta sono uscita in bici da sola, sotto la pioggia. Non avrei potuto, ma ho sentito

dentro forte il desiderio di andare e sono andata”

Mamma Laura: “Le ho solo detto: vai piano e torna”

Claudia ha ripreso a volare: in bici

aristea canini

Le strade bianche della Toscana sollevano fango. Claudia Cretti, seduta sul suo divano bianco guarda la tv e fa il tifo. Sabato pomeriggio. Fuori la primavera tarda ad arrivare. Dentro, in casa Cretti è arrivata da un po’, quel soffio di vita che spinge e che può tutto. Un libro di Italo Calvino è sul tavolino davanti alla tv, Claudia sorride e lo mostra: “Sto leggendo, sto leggendo molto”. Claudia per mesi è finita sulle prime pagine dei giornali per quel maledetto incidente che le ha rotto la testa, sesta tappa del Giro d’Italia femminile, quella caduta in discesa a 90 all’ora, il coma, la prognosi riservata, gli interventi, la gente che spera, che prega. Lei, mamma Laura, che istintivamente scrive le sue paure, le sue speranze, il suo cuore su facebook e un tam tam mediatico e di affetto che avvolge Claudia e continua ad avvolgerla anche adesso.

Anche ora che Claudia ha stravolto ogni pronostico, ogni previsione medica, ed è qui, che sorride con i suoi occhioni vispi e pieni di quella voglia di vita che può tutto, che è più forte di qualsiasi incidente. Siamo venuti qui, per la sua prima intervista… libera, in mezzo ai suoi affetti. Mamma Laura guarda Claudia e sorride. Lei, Claudia continua a guardare la corsa in bici e poi racconta: “Stamattina per la prima volta sono uscita in bici da sola, non avrei potuto, ma ho sentito dentro forte il desiderio di andare e sono andata”. D’altronde senza passione non si fa niente, nemmeno tornare a vivere. E lei Claudia la passione ce l’ha sempre messa. “Claudia ha lasciato uscire suo fratello Giacomo, poi è scesa in garage. Quando ho sentito il rumore dei tacchetti delle scarpe della bici – racconta Laura – sono scesa di sotto e le ho chiesto ‘dove vai? non puoi andare da sola’ ma lei ha voluto andare ‘non preoccuparti mamma’. E’ andata. A Riva di Solto e da lì mi ha mandato un messaggio vocale col telefonino, piovigginava e faceva freddo ma lei è andata e io non mi sono opposta. Le ho solo detto ‘vai piano e torna’, beh, diciamo che sono rassegnata ma è una rassegnazione serena”. “Da giorni il tempo era brutto – racconta Claudia – e non potevo uscire e così appena ho visto uno spiraglio di luce sono partita, ci sono cose che senti dentro e quando le senti dentro devi farle”. Come la sua bici: “La bici con cui sono caduta al Giro, la aspetto, era bella, nera, la voglio andare a riprendere, ora è sotto sequestro, ma io la aspetto. Ora corro con una Pinarello, ma la mia vera bici resta quella”.

Claudia guarda avanti, guarda sempre avanti: “E ora penso anche alla scuola, a settembre torno all’Università, a Trento, quest’anno ho dovuto saltarlo per l’incidente ma un anno lo avevo già fatto e gli esami erano andati benissimo, riparto da dove mi sono fermata, e per non perdere il ritmo a luglio tenterò ugualmente due esami di storia, la storia mi piace molto e voglio mettermi alla prova, vedere come funziona la mia memoria”….

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 MARZO

pubblicità