Quelle mutandine sparse nel bosco assieme a reggiseni e altra biancheria avevano dato già qualche sospetto che qualcosa di strano nella Cascina dei Fiori c’era e che lo scopo della cascina non fosse solo quello di ospitare le scolaresche per far potare ai bambini la vigna o pigiare l’uva. Oltre alla facciata diurna della cascina infatti nella struttura gestita dal professor Cosimo Errico c’era anche altro. Una doppia vita per la cascina e una doppia vita per il professore ucciso lo scorso 3 ottobre, una vita a luci rosse fatta sempre nella cascina posta lungo la ciclabile che unisce Entratico a Borgo di Terzo e che aveva dato spesso problemi di ordine pubblico ai sindaci della zona. Dalle indagini infatti emerge, oltre a rapporti poco chiari con i
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