Colere-Lizzola: quel collegamento atteso decenni ma c’è chi dice….no

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Se ne parla da anni, da decenni, ora la questione torna nel vivo, il collegamento tra la Stazione di Colere e quella di Lizzola (Comune di Valbondione), ecco quanto sta succedendo attraverso i comunicati di questi giorni, poi sul prossimo numero del giornale troverete molto altro.

Bergamo 07/04/2024

RSI srl, detenuta al 100% dalla società Valle Decia srl, comunica di aver sottoscritto in data odierna l’opzione per l’acquisto di parte degli asset di Nuova Lizzola Coop. Sociale Onlus, al fine di poter realizzare il collegamento tra la Stazione di Colere e quella di Lizzola (Comune di Valbondione) e consentire, a quest’ultima, di partecipare ai bandi del Ministero del Turismo per il rifacimento della stazione.

Al fine di poter realizzare tale collegamento, Valle Decia sta lavorando ad una proposta di partnership pubblico privato sulla base di quanto già realizzato a Colere e, sarà importante ottenere il supporto delle amministrazioni locali e il sostegno finanziario di Regione Lombardia.

La realizzazione di questo progetto punta a dar vita, entro i prossimi due anni, ad un comprensorio turistico montano fruibile tutto l’anno e di prossimità, tra i più grandi della Lombardia, oltre che ad un rilancio, ancora più deciso, del turismo in Alta Val Seriana e in Val di Scalve.

E’ questo lo scenario di prospettiva di una progettualità che, su basi operative molto concrete ed asseverate, vede RSI srl in prima linea nella proposizione ed attuazione di un’operazione turistica e territoriale inedita: la creazione di un comprensorio sciistico orobico con un demanio di oltre 50 km di piste che, snodandosi per buona parte oltre 1800 metri ( e quindi con ampia garanzia di innevamento naturale), costituirà un volàno anche per l’economia del vasto comprensorio territoriale ed intervallivo ricompreso tra la Val di Scalve, l’Alta Val Seriana, la Val Camonica il Sebino e la Val Cavallina.

Con una catchment area, innervata soprattutto in Lombardia, di 8 milioni di abitanti, il comprensorio, accessibile in meno di due ore da Milano e dalle città capoluogo, servito inoltre dallo scalo di Orio al Serio, (terzo aeroporto nazionale), si innesta in un tessuto economico e sociale dal vasto patrimonio immobiliare e con una ricettività alberghiera potenzialmente in crescita. In questa cornice turistica ed imprenditoriale di sicuro appeal, la progettualità e gli investimenti che verranno proposti mirano ad ottenere ricadute importanti in chiave occupazionale e di anti-spopolamento delle zone interessate, in particolar modo montane.

Il rilevamento degli asset infrastrutturali di Colere, avvenuto nel mese di  novembre 2021, la realizzazione ed inaugurazione della stazione rinnovata nel novembre 2023, (solo nove mesi sono, infatti, intercorsi dalla consegna del cantiere al completamento dei lavori), a fronte di un investimento di 24 milioni di euro dimostrano la capacità realizzativa di RSI srl che, forte del know how maturato nella realizzazione di “Colere Infinite Mountain” in tempi record, si appresta ora a realizzare la seconda fase del progetto con il collegamento tra la stazione di Colere e quella di Lizzola”

“La firma di questa opzione d’acquisto con Nuova Lizzola- afferma Carlo Zanni, presidente di Valle Decia controllante di RSI srl – dà il via ad una nuova fase della nostra mission territoriale nella quale crediamo fermamente. Il nostro team sta lavorando duramente per finalizzare un intervento che, una volta realizzato, potrà offrire a chi vive ed ama la montagna nuove possibilità di pratica sportiva e turistica ed opportunità occupazionali nello stesso tempo. È un tassello che permetterà ad una vasta area di entrare in una nuova e promettente fase di sviluppo”.

Spettabile Redazione,

Apprendiamo, dal comunicato stampa della RSI srl e dai giornali, del rilancio del progetto del comprensorio sciistico Colere – Lizzola già sottovoce anticipato mesi fa in occasione dell’inaugurazione dei rinnovati impianti sciistici della stazione di Colere.

Attendiamo con curiosità di conoscere i dettagli di questa nuova iniziativa che riteniamo peraltro non possa materialmente discostarsi di molto da quella già proposta nel lontano anno 2012 e naufragata per evidenti difficoltà ambientali e tecnico-economiche.

Queste ultime erano evidenti dai bilanci della società proprietaria degli impianti di Lizzola; difficoltà economiche che, superate a Colere con i nuovi finanziamenti, si sono oggi riproposte ai nuovi gestori degli impianti di Lizzola e derivanti, oltre che dalla carenza di neve, anche dalla obsolescenza degli impianti medesimi.

Ecco che ora compare chi è disposto a finanziare anche la stazione di Lizzola e consentire alla stessa di attingere a contributi pubblici per poi collegarla a Colere creando questo tanto sognato comprensorio sciistico di 50 km di piste dichiarate.

Purtroppo nessuno dei proponenti considera le variazioni climatiche in atto, tranne l’inverno appena passato particolarmente ricco di precipitazioni nevose, da considerarsi un’eccezione nel trend di innalzamento delle temperature medie e le sempre più scarse disponibilità di neve naturale e nemmeno conosce gli studi effettuati in anni recenti che ci dicono che il mercato dello sci è praticamente saturo e non più espandibile all’infinito. Il turista cerca ora un approccio montano che sia eco-compatibile e rispettoso dell’ambiente. Certo è che se le proposte vanno solo nel senso del profitto e dello sfruttamento a tutti i costi, non si ha nessuna possibilità di scelta.

Temiamo anche che i dettagli del nuovo Piano di collegamento sciistico possano contemplare necessariamente lo stravolgimento della Valle Conchetta (in area protetta Natura 2000) e la realizzazione di una galleria nel Pizzo di Petto. Stravolgimento che sarà ben evidente nel periodo estivo quando l’assenza di neve metterà in luce l’ambiente devastato dalle piste e dai tralicci degli impianti.

Ci sorprende inoltre che dopo numerosi anni di crisi nell’innevamento montano, si voglia insistere nel realizzare un collegamento che, per andare a regime, ha la necessità di ricorrere ad innevamento artificiale e programmato, costoso ed inoltre poco praticabile in zone che, per conformazione del terreno prevalentemente calcareo, sono prive di consistenti riserve idriche.

Non ci sorprendono invece le risposte positive espletate da Sindaci e dai Presidenti delle Comunità Montane che, evidentemente a corto di qualsiasi proposta od idea alternativa allo sviluppo sciistico e a lungo termine, vedono nell’iniziativa solamente aspetti positivi.

Siamo infine curiosi di conoscere la valutazione che dovrà essere data su questo nuovo progetto da parte degli altri soci di Scalve Mountain che, non seguendo le iniziative sciistiche riproposte, con l’addestramento in corso sotto la guida dell’Università di Bergamo e degli esperti di Padova lavora per la formazione di personale della valle di Scalve che sia preparato ad un nuovo approccio allo sviluppo turistico della valle. Esperienza replicabilissima anche per Lizzola e Valbondione.

Firmato, OROBIEVIVE – Coordinamento informale permanente delle Associazioni ambientaliste della provincia di Bergamo

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