VAL DI SCALVE – IL PERSONAGGIO – Davide, il suo trombone, il tour con Ultimo, la piccola Ginevra: “Ho cominciato a suonare a 7 anni nella Banda e ora a San Siro con 60.000 persone…”

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Davide Albrici si sveglia presto. Anche se è appena tornato dal tour di Ultimo, non come spettatore, ma come protagonista, sul palco, anche quello di San Siro, davanti a 60.000 spettatori, lui e il suo trombone, che incanta. Davide si alza presto perché la sua piccola grande donna, Ginevra, un anno e mezzo, lo sveglia presto: “Ho preso i suoi ritmi e va bene così”. Trentacinque anni fra poco, vive anche con l’altra donna della sua vita, Amanda, la mamma di Ginevra. E naturalmente con la sua musica, che non lo abbandona mai: “Fin da piccolissimo respiravo musica in casa – spiega Davide – poi quando è arrivato il fatidico momento di iscriversi ai corsi di musica della banda con la scuola, mio papà, Giuseppe (conosciuto da tutti come Giusi ndr), che suonava il bassotuba nella Banda ha cominciato a dirmi che serviva nell’organico un trombone, nessuno lo sapeva suonare”. Quanti anni avevi? “Ero in seconda elementare e volevo suonare il sax, uno strumento che mi faceva sentire protagonista, che mi piaceva”. Passano i giorni: “Una domenica mattina – continua – in tv c’era un concerto di musica classica e mio padre mi chiama, mi fa vedere un musicista ‘vedi quello strumento? Dovresti suonare quello’, detto fatto, era il trombone”. Davide si iscrive alla scuola della Banda e impara a suonare il trombone: “Il mio primissimo insegnante è stato Alberico e prima ancora Abramo, ho suonato per tutta la durata delle scuole elementari e medie, poi sono arrivato a un certo livello e Alberico mi ha presentato al maestro della banda di Darfo che era diplomato in trombone, e ho studiato con lui e suo figlio per due anni e in prima superiore mi sono iscritto al conservatorio di Darfo. Ho seguito tutti i corsi e mi sono diplomato nel 2006, l’anno in cui ho preso anche la maturità, un anno impegnativo”. Davide studiava Geometra a Darfo e nel frattempo suonava al Conservatorio: “Anni impegnativi. Giocavo anche a calcio, un’altra mia passione. Quindi mi alzavo alle 6.40, andavo a scuola fino alle due, mangiavo un boccone, poi andavo al Conservatorio sino alle 18.30, nelle pause studiavo e facevo i compiti, cercavo sempre di portarmi avanti, poi tornavo a casa e andavo a calcio. Non rimpiango niente, sono stato e sono felice così”. Davide si diploma: “E comincio a collaborare con alcune orchestre di musica classica, io sono un appassionato di jazz e ho conosciuto un trombonista di Bergamo Andrea Andreoli, andavo a lezione da lui e ho cominciato così un percorso jazzistico, nel 2012 poi ho vinto l’audizione per l’orchestra giovanile italiana come trombone basso, e così sono stato un anno a Firenze a suonare…

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