Da Lovere a Costa Volpino per ricordare Sara: “Una ferita che ci accompagnerà sempre”

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Erano tantissime le persone che questa sera si sono trovate per camminare insieme, in silenzio, in ricordo di Sara Centelleghe, la ragazza di 18 anni uccisa a Costa Volpino.
Una fiaccolata per dire no alla violenza.
Queste le parole del sindaco di Costa Volpino, Federico Baiguini: ‘Sono giorni difficili per la comunità di Costa Volpino, siamo stati travolti da un tragico avvenimento, sicuramente più grande di noi.
L’amministrazione comunale e tutta la comunità hanno voluto questo momento di raccoglimento, di riflessione silenziosa e rispettosa volta ad esprimere vicinanza e cordoglio alle famiglie colpite da questo fatto grave che ha trafitto il cuore di tutti noi.
Siamo presenti in tantissimi per riflettere su quanto accaduto e per sostenere che il mondo della violenza non ci appartiene e non ci apparterrà. Dobbiamo dire no alla violenza, in ogni sua forma e in ogni sua manifestazione: siamo responsabili nei confronti di generazioni di ragazze e ragazzi. Siamo responsabili di quanto ancora c’è da fare per tutti loro. Non dobbiamo farci travolgere dal dolore e non dobbiamo cadere nella spirale dell’odio. Non è questa la strada da seguire, dobbiamo seguire la via del dialogo tra le generazioni e al centro della discussione deve essere posto il valore imprescindibile della vita, il bene più grande che tutti noi abbiamo.
 
Il percorso che abbiamo fatto, partendo dall’istituto scolastico in cui Sara studiava fino ad arrivare qui, a Costa Volpino, dove Sara viveva vuole simboleggiare un abbraccio alla sua vita, agli amici, alla scuola e a tutti quanti l’hanno conosciuta.
Sono sindaco di questo comune, ma prima di tutto sono uomo e padre: sento forte il dolore di questa comunità, sento forte il macigno di un fatto così grave, una ferita che ci accompagnerà sempre.
Le istituzioni e le nostre comunità hanno il dovere di proporre e difendere i valori come il rispetto, il dialogo ma anche il dovere di indicare percorsi educativi che consentano ai nostri ragazzi di avere strumenti forti per crescere in una società sempre più complessa.
E, facciamo attenzione, il percorso di crescita delle giovani generazioni dobbiamo costruirlo insieme, non possiamo pensare di affrontare questi problemi da soli. Tutti noi siamo responsabili di questo lavoro: istituzioni, associazioni, educatori, famiglie, tutti noi, insieme.
Voglio ringraziarvi, voglio salutarvi, voglio che ognuno di noi questa sera torni a casa con la consapevolezza che ogni azione che facciamo può essere qualcosa di buono, qualcosa di giusto, qualcosa che può aiutare le giovani generazioni.
 
Ciao Sara, spero che questo nostro abbraccio ti possa arrivare.’

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