Frana a Lovere, Legambiente: “Assetto idrogeologico e viabilità emergenze da affrontare”

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Legambiente interviene in merito alla frana di Lovere

Legambiente è intervenuto in merito alla frana di Lovere e del cedimento di un tratto di via Giorgio Paglia, che ha portato alla chiusura della strada.

La difficile la situazione in cui si trova lo stabilimento della Lucchini e gli abitanti di Lovere a causa del cedimento del muro di sostegno del tratto di strada tra Lovere e Castro ripropone con forza almeno due temiDario Balotta, presidente del circolo di Legambiente basso Sebino -. Il primo è quello del precario assetto idrogeologico del territorio sempre più trascurato  visto il cedimento della strada e la necessità di una sua attenta manutenzione con un monitoraggio costante anche per la sicurezza della viabilità. Il secondo riguarda la necessità che una azienda con così grandi volumi di attività che riguardano sia l’ingresso delle materie prime che l’uscita del prodotto finito si doti di un’alternativa di trasporto a quello esclusivo su gomma. Non depone a favore della grande impresa di Lovere aver rottamato le chiatte e i rimorchiatori per  il cabotaggio  camion bilico da Lucchini allo scalo ferroviario di Pisogne dove una volta i carichi potevano anche essere inoltrati con il treno. La viabilità in valle avrebbe bisogno di essere il più possibile “scaricata” dal trasporto su gomma per le industrie ed invece le strade sono l’unica via di trasporto. Strade, gallerie e ponti che soffrono dell’assenza di fondi per la loro manutenzione riducendo la sicurezza. Il trasporto merci su treno non è utilizzabile perchè oltre a non avere più la circolabilità sulla Brescia-Edolo la stessa Trenord che non può effettuare treni merci non avendo più l’ autorizzazione ad effettuarli in quanto alla nascita della società ha presentato solo richiesta per effettuare treni passeggeri. Non ha proprio la certificazione per farli“.

 

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