COLERE – Il farmacista siriano Maan Mahmalat  (ol dutùr Mai-malàt) e il terremoto:  “I miei 2 fratelli e le mie 2 sorelle sono laggiù, 
ad Aleppo…. I coleresi mi hanno aperto il cuore”

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“Sono riuscito a sentire i miei due fratelli e le mie due sorelle che sono ancora laggiù, la loro casa grazie a Dio non è stata distrutta probabilmente perché si trova nella parte nuova di Aleppo che pare abbia subìto meno danni, ma mi hanno detto che intorno a loro la distruzione è totale, non si sa nemmeno  come inviare degli aiuti, mi dicono che gli aiuti non arrivano perché devono passare tutti da Damasco dove il governo trattiene tutto e così alla povera gente non arriva nulla…”.

Il dott. Maan Mahmalat, 65 anni, il farmacista del paese, nativo di Aleppo, parla con grande tristezza della sua patria, dilaniata dalla guerra prima ed ora colpita dal terremoto e non si fa illusioni:

“Non è che le cose andassero bene nemmeno prima, la popolazione siriana è molto divisa, la zona di Aleppo è in parte dominata dai Russi e in parte dai Turchi, il Sud è sotto il controllo degli U.S.A e il Centro sotto quello degli Iraniani: una confusione totale, una situazione in cui è davvero difficile intervenire in modo efficace,  situazione che ci preoccupava anche prima ma che ora ci fa soffrire ancora di più perché il terremoto è stato devastante sia per la Siria che per la Turchia, e per giunta le scosse continuano ancora, come quella particolarmente forte di stamattina (8 febbraio, n. d. r.) che, mi hanno detto, ha aggiunto distruzione a distruzione… ”.

Nella sua terra d’origine era tornato nel settembre scorso, due settimane per salutare i parenti che non vedeva da ben 14 anni proprio a causa della difficile situazione politica e militare:

“Mi avrebbero arrestato per il ‘delitto’ di non aver fatto il servizio militare, per questo non potevo tornare, e anche stavolta per farlo ho dovuto pagare una specie di riscatto”….

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