CAZZANO SANT’ANDREA – INTERVISTA AL SINDACO-Sergio Spampatti si racconta: “La corsa, i libri di storia, i fumetti e Guccini. Sono… inclusivo ma non ho tempo per fare carriera in politica”

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Sette anni (e mezzo) da sindaco. Senza nessuna crisi del settimo anno. Sergio Spampatti si ferma un attimo dalla sua vita di corsa e si racconta a ruota libera.

A partire dalla sua prima elezione. Era il 2014. “La situazione allora non era delle migliori – inizia a raccontare Spampatti, ricordando l’inizio della propria avventura amministrativa –. Il paese era fortemente spaccato in due (ed infatti abbiamo vinto con il 51% dei voti mentre nel 2019 la situazione era cambiata ed abbiamo raccolto il 75% dei consensi) ed anche all’interno del nostro gruppo c’erano alcune tensioni. Io ero un ‘esterno’ ed ho un carattere inclusivo. Così c’è stata una ‘moral suasion’ nei miei confronti ed ho accettato con un vero e proprio salto nel buio proprio perché non avevo mai vissuto la politica nemmeno amministrativa”.

Da dove è nata la tua passione per la politica? “Ad essere sincero non parlerei di passione. Fino a 45 anni l’ho solo seguita dall’esterno, poi alcune vicende del nostro paese hanno portato il gruppo della Lega ad individuarmi come una figura spendibile ed ideale per il nostro paese”.

Quando hai detto a casa che ti saresti candidato sindaco come l’hanno presa? “Mia moglie mi ha lasciato piena libertà di scelta”.

Un impegno che non è sempre facile gestire. Spampatti è infatti il direttore di una banca di una grossa azienda e lavora attualmente a Sarnico. Riesci a conciliare i due impegni? “Tasto dolente. Tutti i giorni passo due ore della mia vita in viaggio oltre a stare in ufficio 10/11 ore. Ho responsabilità sia nel lavoro che naturalmente come sindaco. La mia giornata comincia con la sveglia delle 5.40 e non ha orari serali. Spesso nei fine settimana ci sono gli impegni amministrativi. In tutto questo appena ho un po’ di tempo libero (parola grossa) praticamente… dormo. La famiglia purtroppo è fortemente penalizzata in tutto questo. Ed è penalizzata pure la mia attività ‘politica’. Resto un amministratore; spesso vedo miei colleghi sindaci fare carriere politiche importanti e sorrido. Non voglio essere frainteso e chiedo scusa per la poca modestia, ma non ritengo di essere inferiore a loro: spesso è solo questione di avere tempo e di allacciare relazioni. Io questo tempo non ce l’ho”.

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