ALTA VALLE – LA MUSICA OLTRE LA PANDEMIA Thomas, Enrico e Gianluca, dall’Alta Valle i MacGuffin sfornano il primo disco di inediti

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Thomas Poletti ha appena finito la lezione, insegna ‘batteria’, lo strumento che accompagna le sue giornate, che accompagna i suoi sogni, che accompagna il suo nuovo disco. Thomas insieme ad Enrico e Gianluca formano il gruppo MacGuffin, trio funk-jazz che sta per sfornare il primo disco di inediti ‘Entropia’. Thomas, Enrico e Gianluca arrivano dall’Alta Val Seriana, Thomas originario di Piario vive a San Lorenzo, Enrico originario di Ardesio e Gianluca di Valbondione: “Suoniamo insieme dal 2016 – racconta Thomas – il nostro è un genere strumentale, misto dal jazz al funk al blues, insomma, risente delle influenze generali che ascoltiamo ogni giorno”. Thomas, 31 anni, ha iniziato a suonare a 15 anni, Enrico 34 anni e Gianluca 32 hanno frequentato scuole di musica e acquisito esperienze un po’ dappertutto, Enrico si è fatto le ossa musicali a Losa Angeles, Thomas a Milano: “Mi sono appassionato alla musica quando ho ascoltato un disco dei Queen che aveva mio padre, l’ho divorato, ascoltato tantissime volte, lo ascolto tuttora, poi sono passato alla musica Punk e crescendo cambi gli ascolti, musica anni ’60, ’70, poi funk e soul. Questo vale anche per Enrico e Gianluca, cresciuti con metal e rock e poi nel percorso di crescita hanno cambiato ascolti, loro sono influenzati anche dalla musica indiana”. E ora il terzo disco, il primo di inediti: “Nel primo disco c’era un quarto elemento che suonava con noi, lui suonava la tromba, era un disco di cover rivisitate a modo nostro, il secondo disco due anni, un disco di colonne sonore di film e ora un disco di musica inedita, brani composti da noi, dovremmo registrarlo a breve, ad aprile, e poi da maggio e in estate, pandemia permettendo, speriamo di poterlo proporre all’aperto, in giro”. Vivete di musica? “Io si, anche se vivere di musica nel concetto di suonare e basta in Italia è un’utopia, e quindi integro il tutto con l’insegnamento della batteria”. Perché avete chiamato il disco ‘Entropia’? “Ci è piaciuto, in fisica questa parola indica il passaggio di energia tra due corpi, scambio che va a creare uno stato diverso dal punto di partenza. Abbiamo scelto ‘Entropia’ come titolo per il nostro disco di debutto in modo da dare assoluta importanza alla continua interazione e condivisione di spunti e idee che avviene tra di noi dal momento in cui viene suonata la prima nota fino alla conclusione di ogni brano: è questo l’aspetto fondante del nostro trio, quel costante scambio di ‘calore’ che determina la forma d’essere di un sistema. Siamo tre persone che suonano come un’unica realtà e questo ci è piaciuto molto come filosofia”. Un brano di inediti: “Strumentale, sette brani che vanno a toccare generi diversi, le influenze sono tantissime, anche sonorità indiane”. Avete fatto partire una campagna di crowdfounding che ha come obiettivo la raccolta di fondi destinata alla registrazione del vostro disco: “Un’idea di Gianluca, ci siamo appoggiati al sito internet Produzioni Dal Basso per questa raccolta fondi, in un periodo difficile come questo riaffiora ancor più forte il desiderio di far parte di una comunità, di un cerchio che riesca a darci la forza di guardare al futuro con un pizzico di speranza e continuare a credere in ciò che facciamo. Questo è il motivo principale per cui abbiamo deciso di ricorrere all’aiuto di amici, fan, simpatizzanti o solamente persone incuriosite dal progetto MacGuffin per poter concretizzare il nostro primo lavoro interamente composto da brani inediti. Siamo soddisfatti per come sta andando la raccolta, ci siamo dati una soglia di 60 giorni, a fine aprile tiriamo le somme”. Dove registrate il disco? “Il nostro fonico di fiducia è Diego Bergamini, allo studio Reparto Elettroacustica di Ardesio, con lui abbiamo già lavorato in passato e ci siamo trovati bene”. Non resta che aspettare qualche settimana per ascoltare ‘Entropia’: “Cercar di spiegare a parole il genere proposto è compito arduo e l’unico espediente per poter rendere l’idea è quello di farvi ascoltare il tutto. Il desiderio che ciò diventi un qualcosa di concreto è davvero forte, soprattutto per il fatto che la musica scritta è sentita totalmente nostra, totalmente ispirata dai nostri ascolti quotidiani e dalle jammate infinite da cui traiamo ogni volta spunti e idee”. La musica è così, non c’è pandemia che tenga, va oltre tutto e dura per sempre. I MacGuffin lo sanno e sono pronti a farvi ascoltare musica per sempre.

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