VILMAGGIORE – Antonia & Steven, mamma e figlio, l’autismo, le battaglie, la baita in Val di Scalve, lui che non parla, lei che lo capisce e ora i 18 anni…

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Giornata dei Calzini Spaiati. L’iniziativa è nata in una scuola primaria di Terzo di Aquileia, in provincia di Udine, dall’idea della maestra Sabrina Flapp, che ha voluto promuovere il messaggio “diverso è bello”. Noi l’abbiamo voluta celebrare così, con delle storie, con delle parole e delle emozioni.

Antonia & Steven, un legame di quelli forti, che sono una cosa sola, che non riesci a chiamare Steven senza pensare ad Antonia e non riesci a pensare ad Antonia senza chiamare Steven. Mamma e figlio. E poi c’è papà Gabriel che completa il trio delle meraviglie. Perché questa è davvero meraviglia. Steven compie 18 anni il 24 febbraio, figlio unico, autistico, che forse la parola suona strana per chi non la vive. Ma non è solo una parola, è altro, è molto di più, è una vita diversa, completamente diversa: “Quando è nato – racconta mamma Antonia GiudiciSteven era sano, non aveva niente, tutto bene, sino a un anno e mezzo, poi a un certo punto mia mamma si è accorta che non rideva più, che non guardava mai in faccia le persone, sono andata dal pediatra ma mi ha detto che era un ritardo normale del linguaggio”.

Poi a tre anni l’asilo: “Ci hanno chiamato subito, gli psicologi hanno capito che c’era qualcosa che non andava, siamo andati a Esine, neuropsichiatra infantile, il dottor Rinaldi che ci segue da allora, ci ha detto che Steven era autistico, nemmeno avevo mai sentito quella parola, si è aperto un mondo nuovo per noi, un mondo diverso”.

Antonia racconta: “Mi sono rimboccata le maniche, ho cominciato a leggere, studiare, cercare di capire quel mondo, il nostro nuovo mondo”.

Antonia è di Vilmaggiore, frazione di Vilminore di Scalve, però in settimana vive a Darfo, Gabriel è di Darfo e Steven frequenta la scuola alberghiera a Darfo. Ma nell’week end tornano qui, a Vilmaggiore. Una vita intensa, di quelle dove non ti annoi mai: “Io sino a sei anni fa lavoravo, poi sono stata licenziata al ritorno dalle vacanze di Natale, e da allora seguo a tempo pieno Steven anche perché con le scuole superiori non esce più alle 16 ma alle 13. Frequenta il quarto anno della scuola alberghiera a Darfo, si trova benissimo, ma anche fuori dalla scuola facciamo e abbiamo tantissimi progetti, andiamo a cavallo, in piscina, facciamo di tutto perché l’autismo lo devi prendere così, devi trasformare il dramma in opportunità, in nuove occasioni di vita, perché Steven è vita”.

Come oggi, domenica mattina, Antonia, Steven e Gabriel sono a Vilmaggiore, fra poco vanno in baita, qui non ci si ferma mai: “Se stai fermo si ferma anche lui, lui fa quello che facciamo noi e io devo dargli vita perché lui assorbe e dona vita. All’inizio non riuscivamo a portarlo al bar, adesso invece possiamo andare al ristorante, è bravissimo, ha imparato a gestirsi. Io poi sono molto aperta, anche se ho 45 anni ascolto ancora la musica da discoteca e in auto è Steven che mi alza il volume, e appena finiscono queste restrizioni lo voglio portare in discoteca a ballare, gli stimoli per lui sono vita”.

Antonia è un vulcano: “Ma i momenti no li ho anche io, per fortuna ho mia nipote di 20 anni che è la mia spalla. Mio marito lavora in fabbrica da 23 anni, fa i turni, poi sabato e domenica si sta insieme. E la domenica veniamo qui in Val di Scalve”.

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