ONORE – Vincenzo lascia il centro sportivo: “Sono arrivato a 40 anni e me ne vado a 67, da qui sono passati nonni, figli e nipoti. Mi mancheranno i ragazzi, il paese, ma per tutto c’è un inizio e una fine”

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È un silenzio quasi surreale quello che aleggia attorno al centro sportivo di Onore. Fuori i parcheggi sono vuoti, dentro i campi sono deserti, le luci del bar sono spente, ma il grande cancello spalancato mi accompagna dritta al suo interno. Mi distraggono alcune margherite che già spuntano nel piccolo appezzamento di prato alla mia sinistra ma poi ad attirare la mia attenzione è uno striscione colorato appeso da qualche giorno: “Grazie Vinci & Co. 6 il n° 1”, firmato “Gli amici del tennis”. “Sono qui, ciao!”, sento la voce squillante di Vincenzo che arriva dalla sala del ristorante. Tempo di pulizie, non quelle di primavera, ma le ultime, prima della chiusura. “Eh sì, dopo 27 anni la mia avventura finisce qui”, un po’ di nostalgia la sento nelle sue parole. Ma non potrebbe essere diversamente. Vincenzo di cognome fa Fusar Bassini, vive a Clusone, ma “sono originario di Crema, proprio dove il fiume Serio va a finire nell’Adda”.

Come sei arrivato qui? “Studiavo e sono finito in Valcanale a fare la stagione invernale. Ho lavorato per sei o sette anni sugli impianti di sci, poi mi sono sposato e con mia moglie ho preso la pizzeria ‘La Freccia’ di Clusone, sono rimasto per altri sette anni, poi ho venduto e mi sono spostato al Bar Costa d’Oro a Rovetta per altri sette anni. Nel frattempo avevo rilevato ancora una quota de ‘La Freccia’ da Cesare, con cui ho iniziato anche l’attività qui a Onore”.

È stato amore a prima vista: “A Onore forse ci ero stato un paio di volte… un giorno Cesare mi ha parlato di questo posto, non molto grande, tranquillo, a forma di villa, con i campi da tennis, uno sport che a me piace molto. Beh, quando l’ho visto non ci è voluto molto per convincermi. Abbiamo partecipato al bando e l’abbiamo vinto”.

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