LE STORIE – Roberto Colotti di Parre e Alessia e Luca Bellini di Fino del Monte e le loro aziende agricole ‘giovani’: “Bovini in alpeggio, formaggi e molto altro, si fatica ma siamo felici”

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Una bellissima edizione, quella di quest’anno della Mostra Zootecnica di Clusone, cui hanno dato una mano sia il meteo che  il luogo in cui è stata allestita, la Casa dell’Orfano della Selva, sia la competenza di AssoMostre che ha collaborato con la Comunità Montana e col Comune di Clusone. Gli animali, i veri protagonisti, a detta degli esperti e di Angelo Savoldelli, si sono rivelati di grande qualità, a sottolineare l’impegno degli allevatori che alla Mostra hanno portato i loro capi migliori. Quanto al pubblico, nemmeno gli organizzatori si aspettavano un afflusso così assiduo e numeroso, le centinaia di persone a passeggio tra i numerosi stand ed a seguire le varie manifestazioni collaterali. Alto anche il numero dei giovani, sia di quelli che allevano bestiame per professione che di quelli che lo fanno per hobby; c’erano anche i ragazzi e le ragazze dell’ABF di Clusone che hanno dato prova delle capacità acquisite in tema di caseificazione e che si sono resi utili anche a livello organizzativo. Insomma una manifestazione ben riuscita, a dimostrazione che quest’attività tradizionale della montagna, pur con le necessarie innovazioni, continua a costituire una parte importante dell’economia delle terre alte, e lo potrà essere anche per il futuro se gli addetti al settore a vendere sempre di più i loro prodotti in proprio accorciando così la filiera commerciale. Naturalmente sono emersi anche i problemi di lunga data che affliggono il settore e appesantiscono il lavoro degli allevatori: la burocrazia asfissiante, la disattenzione dei legislatori e dei governanti che non conoscono da vicino le loro difficoltà ed i loro bisogni, la presenza sempre più diffusa dei cinghiali che rovinano i campi, i prati ed i raccolti di foraggio e quella dei grandi predatori che decimano le greggi e gli altri animali domestici, sostenuti da un animalismo tanto diffuso quanto ideologico ed aggressivo.

Le ‘new entry’ premiate

La rassegna bovina ha visto la partecipazione di dieci aziende per un totale di circa cento capi. Come ormai da decenni, l’azienda agricola Cocchetti-Bertolazzi di Cerete si è aggiudicata con Albachiara e Ginevra il titolo delle regine per la razza frisona e la bruna, premi ai quali l’azienda ceretese è, se così si può dire, ormai…abbonata. Per la razza bruna originale la corona è toccata invece ad una new entry, Granda, dell’allevatore Roberto Colotti di Parre, che ha la sua azienda in località Fansèghì sul monte Trevasco, sopra il paese:

“La razza bruna originale è quella più autenticamente ‘nostra’, nel senso che, più rustica, più leggera e più forte, si adatta meglio all’ambiente montano, in cui si muove con maggiore disinvoltura. La produzione di latte è ovviamente minore, ma in compenso l’erba dei pascoli alti gli conferisce una maggiore qualità – dice Roberto che, originario di Onore, 35 anni, è diventato parrese di adozione quando ha sposato Sara Torri, entrando a far parte della grande tribù dei ‘Péca’-. Vengo anch’io da una famiglia di allevatori, ho imparato il mestiere fin da piccolo e quindi anche la passione per gli animali è di lunga data”.

Il premio alla sua ”Granda” ha premiato anche la sua costanza:

“Sono anni che partecipo alla Mostra, e quasi quasi a vincere non ci speravo più, anche se ovviamente lo desideravo…Perciò il titolo di ‘reginetta’ è stato una bella sorpresa e una bella soddisfazione”.

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