Proprio davanti al Municipio è in azione una gru che sta posizionando lungo tutta la via ombrelli gialli e neri: sono i colori del ‘BERGHEM mòlamìa, la manifestazione cicloamatoriale della ‘Granfondo della Rinascita’, giunta alla sue terza edizione, che, voluta e organizzata dalla S.C. gazzanighese vedrà più di mille ciclisti in sella domenica 12 giugno su tre diversi percorsi di 72, 115 e181 km.
“Bella iniziativa – commentano alcuni curiosi che si fermano ad osservare gli operai al lavoro – e del resto qui qualche evento c’è sempre, le società sportive gazzanighesi sono molto attive….”.
Lo conferma anche Fernanda:
“Io sono originaria di Cene ma abito qui da 52 anni, qui si vive bene, l’Amministrazione è attiva e attenta, anche le tasse comunali mi sembrano eque. Del resto, se il sindaco è stato eletto per la seconda volta un motivo ci sarà”.
Anche nella piazza della chiesa c’è movimento, il pomeriggio è talmente ‘estivo’ che sembra di essere ad agosto. Andrea e Michele, scesi un attimo dalle loro bici per dissetarsi alla fontanella, danno invece giudizi severi:
“Qui per noi ragazzi non c’è niente, l’Oratorio è spesso chiuso, per andare in piscina o in palestra dobbiamo andare altrove, al Centro Radici, il parco vicino alla Biblioteca ha giochi che vanno bene solo per i più piccoli…Ci sono soltanto i bar, tanti negozi chiusi da tempo e tante case disabitate che rendono brutto il paese”.
“Questi ragazzi esagerano – dice invece Rosanna –. Io ho vissuto per più di 30 anni a Leffe, da sposata, e posso dire che non c’è confronto. Qui è tutto più pulito, il Comune pensa anche a disinfettare spesso i luoghi pubblici, nella zona della biblioteca c’è una palestra all’aperto quasi nuova…Insomma, quando sono rimasta vedova sono tornata a Gazzaniga, dov’ero nata e cresciuta, sono ‘tornata a casa’, come si dice, perché il mio paese ce l’ho sempre nel cuore”.
“Mah, io qui ci lavoro da anni – dice la commessa di un negozio di abbigliamento che non vuole pubblicità – e devo dire che anche Gazzaniga è un paese…decaduto: lo dimostrano le tante saracinesche ormai abbassate di tanti esercizi commerciali, e anche il numero dei miei clienti che è andato via via riducendosi, mentre una volta a fare spese qui venivano in tanti anche da fuori. Nel mio negozio i prezzi sono molto accessibili e adesso i miei clienti sono per lo più gli extra-comunitari… Lo so che la crisi c’è per tutti, ma qui la si vede bene, se per esempio si va a vedere la zona dell’ospedale lo si capisce subito, quella zona fa proprio schifo, non c’è rimasto quasi più nessuno….”.
E allora ci andiamo, nella zona dell’ospedale. In effetti, il senso di abbandono lo si avverte: lungo la via Manzoni che scende dal centro verso il ‘Briolini’ i marciapiedi sono più sporchi, le case disabitate sono molte, come le saracinesche e le insegne di attività chiuse da tempo, e per contare i negozi aperti bastano e avanzano le dita di una mano…
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