CASTIONE – LA STORIA Antonia che in sogno, per un voto, ebbe l’annuncio del ritorno a casa del figlio disperso in guerra: arrivò di martedì, come predetto.

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Lo hanno chiamato “Tognò di Bröi”. E’ un sentiero che racconta una storia di altruismo e di fede d’altri tempi. Sono cantieri sempre aperti quelli del Gruppo Alpini Presolana che recentemente hanno recuperato l’antico sentiero, che, da Rusio, sfiorando le rocce a precipizio sulla valle dei Mulini, punta dritto verso la chiesetta di S. Peder dedicata ai santi Pietro e Paolo. Prima di mettersi al lavoro sapevano già che una volta individuato e reso accessibile, l’avrebbero dedicato alla loro benemerita e generosa concittadina, Antonia Battaglia che, dal 1940 al 1959, per un voto fatto ai Ss. Pietro e Paolo, ai quali si era rivolta invocando protezione per i due figli in guerra, lo aveva percorso migliaia di volte a piedi scalzi.

Pellegrinaggi che sospendeva solo nei periodi di neve e ghiaccio: in questo caso le sue preghiere le recitava nella chiesa parrocchiale del paese. Ogni qualvolta saliva lassù prendendosi cura della chiesetta da tempo abbandonata, posava sempre sull’altare un mazzetto di fiori di campo che raccoglieva strada facendo. “A volte ricorda Lois Canova, per anni capo Gruppo degli Alpini Presolana – quand’ero ragazzo la vedevo passare con in spalla una scala di legno che usava per le pulizie di fondo e per togliere le ragnatele dal soffitto della chiesetta”.

MADRE DI SEI FIGLI NON SI RASSEGNAVA

ALLA NOTIZIA DEL PRIMOGENITO DATO PER DISPERSO

Per l’anagrafe è Antonia Battaglia. Per i castionesi d’antica memoria, era, ed è rimasta, Tognò di Bröi. Tognò sta per Antonia. Bröi, sta per Bonghi. Ovvero, quell’Antonia che abitava nel rione dei nobili Bonghi. In paese era nota a tutti per la sua devozione, generosità e altruismo, sempre pronta ad aiutare le famiglie più povere alle quali ogni giorno portava del latte appena munto ed alcuni prodotti dell’orto di casa. Madre di sei figli, di cui due maschi e quattro femmine: Elisabetta nata nel 1913, Tomasina che si era fatta suora, nata nel 1915, Fermo nel ‘19, Giovanantonio nel ‘24, Teresa nel ‘27 e Maria nel ‘31. Dei sei figli sono tutt’ora viventi, Giovanantonio di 93 anni, Teresa di 90, e Maria di 86.

Inizialmente, nel 1940 – ci ha raccontato il nipote Eugenio Canova che ci ha aiutato a ricostruire questa singolare storia – nonna Antonia a S. Peder per pregare i Santi Pietro e Paolo ai quali aveva chiesto protezione dei due figli in guerra, ci andava due o tre volte alla settimana”…

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