L’estate è ormai un lontano ricordo, ma se la viabilità sulla SS42 che attraversa la Val Cavallina è migliorata dal punto di vista delle lunghe colonne che si registrano in particolare nel fine settimana, non lo è di certo da quello della burocrazia e delle… buche. Ma andiamo con ordine. Partiamo proprio dal primo punto. Sulle pagine di Araberara del 25 settembre abbiamo chiesto al sindaco di Casazza Sergio Zappella di illustrarci la situazione per quanto riguarda la realizzazione del marciapiede lungo la SS42 (i lavori devono essere cantierati entro il 31 ottobre visto che i fondi utilizzati, 200 mila euro, sono quelli del Piano Marshall della Regione), un’opera attesa da tempo – il progetto è rimasto a lungo chiuso nella scrivania del sindaco – che consente di mettere in sicurezza quel tratto sia per i veicoli che per i pedoni che vi transitano. Il tutto è rimasto bloccato perché in Municipio non è arrivato l’ok dell’Anas, ente gestore della strada. Non solo, perché anche gli asfalti dovranno attendere, almeno fino alla prossima primavera, come ci ha spiegato il sindaco. Poi la lettera del sindaco di Berzo San Fermo, Luciano Trapletti, indirizzata ad Anas, per provare a smuovere le acque, perché adesso si sta facendo troppo tardi e la Val Cavallina non può più aspettare.
Di questo parere anche il ‘Comitato Statale 42 Val Cavallina’: “Speriamo arrivino presto delle novità – spiega il presidente Massimiliano Russo -. Abbiamo apprezzato la lettera inviata ad Anas dal sindaco di Berzo San Fermo che ha accolto l’appello che noi come comitato stavamo lanciando da tempo… questo è servito a rompere il ghiaccio, ma crediamo sia fondamentale un’azione corale. La nostra proposta è che si invii una lettera ad Anas sottoscritta congiuntamente da tutti i sindaci della valle, considerata la trasversalità della situazione, ma il tema, avendo ricadute anche per il Sebino, auspichiamo che sia sostenuta anche dalla Comunità Montana Laghi Bergamaschi. Una lettera dove siano elencati i ritardi e le mancate risposte, in questi mesi si è parlato troppo di variante, ora è necessario un incontro a stretto giro con Anas perché le richieste non restino sulle scrivanie, ma abbiano le dovute risposte. Insomma adesso è necessario anche rompere il muro di gomma che si è creato con l’ente gestore della strada, che ha evidenti ed importanti riflessi sul Sebino e sulla Valle Camonica…
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 23 OTTOBRE