PEIA – Santo Marinoni: “Una sentenza comprensibile e giusta”. L’ex sindaco commenta la sua assoluzione con formula piena e lancia alcune frecciate a Silvia Bosio

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L’ex sindaco di Peia Santo Marinoni risponde alla prima cittadina Silvia Bosio a proposito della questione “firme false” a poche settimane dalla sentenza

Ho letto attentamente l’articolo/intervista della sindaca di Peia, Silvia Bosio, pubblicato sul n. 38 di Araberara del 20 marzo 2020 avente per titolo ‘Una sentenza incomprensibile ed ingiusta’ e francamente ho provato sconcerto e tanta amarezza. Ci troviamo in un periodo drammatico, principalmente per la nostra Bergamo e Provincia, con innumerevoli decessi e morti senza riti, che generano una solitudine senza confini, e, purtroppo, c’è ancora chi continua e trova il tempo e la voglia di fare polemiche sterili e inutili. E così chi dovrebbe essere un elemento unificante continua a spaccare il paese, vantando (non so a quali risultati faccia riferimento!) successi elettorali trionfalistici. Dopo la sentenza del 3 marzo che si è conclusa con l’assoluzione con formula piena del sottoscritto e del geometra Marchesi perché ‘il fatto non sussiste’, dall’accusa e denuncia di diffamazione, calunnia e complotto da parte della sindaca, avrei potuto pubblicare e rendere noto a tutti tale esito, ma, di proposito, non l’ho voluto fare per rispetto a quanti hanno problemi molto ma molto più gravi con malattie dall’esito incerto o addirittura con lutti in famiglia e tuttora rimango della stessa idea. A questo punto, di fronte all’articolo della nostra sindaca, sono obbligato a fare due brevi precisazioni:

  • Nell’articolo la sindaca avanza l’ipotesi di un nostro tentativo politico al fine di far saltare la sua Maggioranza. E’ una affermazione che meriterebbe uno studio psicoanalitico. Ma quali complotti e quali intrighi! Peia non è né Roma né Milano dove i partiti politici si azzuffano. A Peia c’è solo una minoranza che ha il sacrosanto diritto/dovere di vigilare sull’operato della maggioranza e se trova qualcosa di fuori posto, segnalarlo a chi di dovere per non risultarne complice. Fra l’altro il nostro esposto in Procura era stato presentato contro ignoti e non contro la sindaca o una singola persona e pertanto è perfettamente inutile sospettare chissà quali trame segrete. Perché, poi, la sindaca ha fatto tanta pressione sul geometra Marchesi perché riconoscesse come proprie le firme?!? Di che cosa aveva timore?..

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