PEIA LO SCANDALO DELLE FIRME FALSE. Il tecnico comunale: “La sindaca mi ha spaventato e fatto dichiarare cose non vere. Le firme non sono mie, sono firme false”.

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Il sindaco mi ha fatto pressione e così ho detto che le firme erano mie, ma in realtà non è così”. Dopo la ‘bomba’ firme false a Peia succede addirittura di peggio.

Riassunto delle ultime vicende: 1) Il responsabile dell’ufficio tecnico Carlo Marchesi scrive due righe al sindaco dove ritratta quanto dichiarato alla Procura e quanto riportato da Araberara nel numero scorso e cioè che le firme sugli atti amministrativi riportanti il suo nome fossero false. 2) Il sindaco espone un manifesto in paese dove si chiama fuori dalla vicenda confermando dunque che le firme erano del tecnico. 3) Il responsabile dell’ufficio tecnico Marchesi ci ripensa, prende carta e penna, smentisce la smentita, conferma che le firme non sono sue e rincara la dose con una lettera al cardiopalma destinata ad avere clamorose conseguenza per quanto riportato.

Pubblichiamo i testi delle due lettere del tecnico che, su “pressioni” della sindaca prima riconosce la sua firma, poi scrive di nuovo sostenendo che l’ha fatto appunto per le “insistenze e pressioni” e dice che le firme non sono sue. E poi un appalto fatto prima che le offerte arrivassero (così risulterebbe dal protocollo, questo denuncia l’ex sindaco).

SU ARABERARA IN EDICOLA PAG. 48

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