Operazione dei Carabinieri. Eseguita un’ordinanza nei confronti di 6 persone

185
carabinieri

Alle prime luci dell’alba di domenica, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Bergamo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Tribunale di Bergamo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 persone accusate a vario titolo dei reati di incendio, danneggiamento seguito da incendio, rapina, estorsione, sequestro di persona, minacce e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni in 3 province lombarde: Bergamo, Brescia e Lecco. L’operazione si inserisce in una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo.

Le indagini eseguite dai militari dell’Arma, hanno inizio a seguito di due eventi incendiari che hanno coinvolto un locale della movida bergamasca. Il movente dietro questi fatti sarebbe riconducibile a motivi di illecita concorrenza, posta in essere da un pakistano, titolare di un locale antagonista, aiutato da altri soggetti albanesi e brasiliani, per assicurarsi più clientela e quindi un maggior profitto.

Gli inquirenti hanno accertato anche numerosi atti di violenza nei confronti degli avventori della discoteca del pakistano che, aggrediti dal personale della sicurezza, minacciavo azioni legali e/o filmavano con i propri telefoni le scene di pestaggio. Al fine di assicurarsi l’impunità dalla legge, i testimoni venivano rapinati dei telefoni cellulari ed obbligati a cancellare le foto/video e, nel caso più grave, si sono visti data alle fiamme l’autovettura.

Il monitoraggio sistematico dei diversi soggetti, immortalati a più riprese nella conduzione dei loro affari illeciti, ha permesso non solo di individuarli quali autori di un tentativo di rapina in villa, ma anche di una rapina aggravata commessa nel 2019 ai danni di un esercizio pubblico.

Durante le perquisizioni nei confronti degli indagati, le Forze dell’Ordine hanno ritrovato e sequestrato uno scooter, verosimilmente utilizzato per dare alle fiamme il locale “avversario”, nonché tirapugni, spray urticante, pistole a salve private del tappo rosso, passamontagna e ricetrasmittenti. Nella disponibilità di uno dei soggetti sono stati anche rinvenuti dei documenti falsi validi per l’espatrio, con i quali avrebbe potuto circolare indisturbato nei paesi dell’Unione Europea.

Il Tribunale di Bergamo, al termine delle attività di riscontro coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo e svolte dai Carabinieri di Bergamo, ha perciò disposto il carcere per 2 degli indagati, gli arresti domiciliari per 1 e l’obbligo di dimora per altri 3.

 

 

pubblicità