IL CASO ONETA, addio scuola dopo 140 anni!

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(An. Ca.) Nella piazzetta al centro del paese alcuni bimbi giocano approfittando della tregua tra un acquazzone e l’altro, tenuti d’occhio dalle giovani mamme e da un paio di nonni con funzioni di baby-sitter.

Si commenta la chiusura delle scuole elementari la cui notizia è giunta da poco:

A me non dispiace in modo particolare – dice la mamma di un frugoletto sui due anni – perché il problema non riguarderà mio figlio, e perché la scuola materna non ha problemi di numeri. Fosse stata chiusa quella sarebbe stato anche peggio”.

Il problema è che ci avevano assicurato di tenerla aperta per altri cinque anni e che qualche genitore abbia iscritto i figli altrove l’abbiamo saputo solo all’ultimo momento: una cosa scorretta, secondo me, perché si sa quanta fatica costa mantenere i servizi nei paesi piccoli come il nostro. E magari poi ci si lamenta anche perché i servizi se ne vanno… – aggiunge un’altra signora che ha una figlia alle Medie di Gorno – E poi chi ci dice che tra cinque anni l’andamento demografico non avrebbe potuto invertire la tendenza? Come si fa ad essere così sicuri che di bimbi ne nasceranno sempre di meno? Tra l’altro, mia figlia ha frequentato le elementari qui e alle Medie se la cava egregiamente. Anche ragazzi più grandi che conosco, già laureati oppure ancora all’Università, non hanno mai avuto problemi per aver frequentato la pluriclasse di Oneta, anzi”.

A me dispiace molto – afferma un pensionato di passaggio – sono i bambini che tengono vivo il paese, anche solo sentirli giocare all’intervallo o vederli passare per strada mette allegria…”….

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