GAZZANIGA – 50 anni fa un uragano sulla media valle. Una vittima e danni per 4 miliardi: due pagine di foto storiche

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Il 10 luglio 1972 era un lunedì. Verso sera dalle nove a mezzanotte, si scatenò un nubifragio che tra Nembro e Gazzaniga provocò un disastro con torrenti d’acqua per le strade, che invasero strade e case. Un operaio di 36 anni, Giovanni Falconi di Comenduno, fa appena in tempo a porre in salvo moglie e figlia che la parete alle spalle crolla. Non ha più tempo per scappare di casa e muore. Fognatura saltate, muri crollati, una casa si affloscia su se stessa. Mancando l’energia elettrica, la paura, la disperazione crescono.

A Nembro lo stabilimento Crespi e le case dei dintorni sono allagate. Strade interrotte, frane dietro l’ospedale Briolini di Gazzaniga che hanno abbattuto le pareti del Dispensario, invaso dall’acqua il Pronto Soccorso. La valle di Orezzo ha scaricato fango su Gazzaniga, travolto un traliccio dell’alta tensione, il torrente Rova ha superato gli argini e invaso la piazza, la parrocchiale con mezzo metro d’acqua, allagati negozi e stabilimenti.

La concessionaria “Messina” della Fiat è trovata con tutte le auto distrutte e accatastate.

Ad Albino gravissimi danni, con la colonna di auto “trasportata” dall’acqua, con inevitabili tamponamenti. A Desenzano è crollata una casa. Danni ingentissimi anche sull’altra riva del fiume, a Cornale e Pradalunga. E anche, oltre il ponte del Costone, in Val del Riso.

Danni complessivi valutati in miliardi (di lire di allora). Titoli dei giornali dell’11 luglio: “Morte e devastazione in Val Seriana” (Giornale di Bergamo); “Alluvione in Valle Seriana” (Eco di Bergamo).

Già dai resoconti della notte appare la gravità della situazione. Il giorno dopo, mercoledì 12 luglio: “L’uragano in Valle Seriana/ ha lasciato desolazione e danni per miliardi”; “Albino: un morto, due feriti e un miliardo di distruzione”; “Gazzaniga letteralmente devastata tutta sommersa in un lago di fango”; “Paralizzata ogni attività economica nei paesi duramente colpiti dall’alluvione” (L’Eco di Bergamo). E in merito alla vittima: “ha salvato la moglie e la bambina prima di cercare scampo per sé”. C’è inoltre un trafiletto a pagina 7 già inusuale (per durezza) de L’Eco di Bg: “primo intervento (molto misero) della Regione”.

Si trattava di un primo stanziamento di 20 milioni. Sul luogo il presidente della Regione del tempo, Piero Bassetti, aveva inviato gli assessori regionali Vito Sonzogni e Salvo Parigi, bergamaschi. Si era disposta anche la vaccinazione antitifica in tutti i paesi colpiti, da Nembro a Fiorano.

Sui due quotidiani bergamaschi fioriscono poi le storie dei singoli: “Una madre e cinque bambini/incalzati dalla marea di fango” (Giornale di Bergamo)…

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