GANDINO – Dal cancro di Serena nasce ‘La casa di Sere’: borse e cappelli ‘pazzi’ creati a mano ‘Sto bene quando lavoro con le mani…”

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Domenica mattina. Serena non è nella Casa di Sere ma a casa sua. Che poi sono la stessa cosa. Già, Sere sta per Serena e Serena sta per Sere. Insomma la stessa persona dentro un mondo di creatività che prende a cazzotto il cancro. La storia di Serena Nodari l’avevamo già raccontata, una delle dodici modelle del calendario di Araberara, CCW calendarcancerwoman ma la storia di Serena come tutte le storie, del resto, ha un seguito ma questa volta il seguito è un percorso davvero d’incanto. E così siamo andati a seguire questo filo di Arianna che altro non è che un filo dove lavorare all’uncinetto ma non per realizzare le solite, seppur bellissime mattonelle, ma per creare capi davvero originali, dove classe e qualità si mischiano e diventano un tutt’uno. “Durante la pandemia – racconta Serena – qui a Gandino era partito un progetto particolare, speranza al quadrato, mattonelle realizzate all’uncinetto o a maglia, io ho cominciato a farle a maglia perché conoscevo già come si faceva, poi però mi sono detta che forse sarebbero state più belle all’uncinetto come le faceva mia nonna e ho seguito un tutorial su internet per imparare a farle. Passata la pandemia ho deciso di comprare il cotone e continuare a farle per mio conto ed è nata l’idea di unirle e creare così la prima borsa”.

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