(p.b.) Ogni tanto ritorna. E’ la quasi secolare questione della strada di S. Lucio, quella che porta in alto, verso il Pianone, verso la grande croce del Pizzo Formico. La montagna a fronte della città, con i relativi progetti di funivie e quant’altro. Almeno la strada c’è. E ogni tanto se ne parla, il Comune ci butta dentro un po’ di soldi ogni anno, il costo totale della manutenzione annuale è sui 15 mila euro e il Comune ne versa in quota 25%. La strada è classificata “vicinale di uso pubblico”. Se le parole hanno un senso è aperta al pubblico pur essendo gestita da un Consorzio che comprende i proprietari. Se ne torna a parlare perché un privato ha avanzato la proposta di asfatarla a sue spese. Di questi tempi una notizia clamorosa, un privato che mette i soldi in un bene se non pubblico, “ad uso pubblico”. Calma: il privato pone delle condizioni, una delle quali è quella di mettere una sbarra con un congegno a pagamento, una sorta di pedaggio, anzi, un pedaggio tipo autostrada. Il privato si giustifica: “Voglio rientrare dei costi”. Ah, allora non è un regalo, parola torna indietro. Ma mettere un pedaggio su una strada “a uso pubblico” non è così pacifico….
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