CERETE – Cinzia, l’infanzia a Curno e l’amore a prima vista con Cerete: “I miei figli, la cucina, il cucito. Mi arrabbio spesso, ma…”

842

Cerete non è il suo paese d’origine, ma è il suo paese del cuore da quando nel 1997 vi si è trasferita. Cinzia Locatelli parte proprio da qui a raccontarci di lei: “Sono di Curno, la mia infanzia e la mia adolescenza le ho passate lì, poi, nel 1997 sono arrivata a Cerete, perché qui c’era colui che poi sarebbe diventato mio marito, ci siamo sposati nel ‘99. Avevo 23 anni e quindi la mia vita adulta e consapevole l’ho passata qui, e qui ci sono tutte le relazioni che ho costruito nel tempo”. Scuole? “Scuola materna, Elementari e Medie a Curno e poi mi sono diplomata in Ragioneria al Vittorio Emanuele a Bergamo”. Lavoro? “Adesso sono un libero professionista, lavoro per un’agenza che fornisce personale ai Comuni e a seconda delle necessità mi sposto, anche se da tre anni sono a Esine, in Valcamonica. In passato, per una ventina di anni, invece ho gestito insieme al mio ex marito un ristorante albergo”. Cosa ti è piaciuto di Cerete (tanto da diventarne sindaco)? “Ho trovato un paese a misura d’uomo, non che sia l’unico in tutta la bergamasca, non ho questa presunzione (sorride, ndr), ma un luogo decisamente vivibile forse proprio per il fatto di essere fuori dalla città”.

Segno zodiacale sagittario, data di nascita 20 dicembre. Il tuo carattere? “Sicuramente determinata fin da quando sono nata poi con il tempo ho imparato a mitigare le mie reazioni molto calorose soprattutto in adolescenza (ride, ndr). Fare il sindaco e gestire un’attività che mi metteva sempre a contatto con le persone mi ha aiutato a gestire il mio carattere. Penso proprio sia un aspetto del carattere che mi accompagnerà per tutta la vita e tutto sommato lo ritengo un pregio, perché sono anche convinta che nel mondo degli indecisi non si combini mai niente. È vero, serve anche un po’ di fortuna, ma l’audacia, un po’ di coraggio e la capacità di prendere delle decisioni, sono indispensabili anche nella vita di tutti i giorni”. Quindi non posso non chiederti un difetto: “Eh… non esiste il grigio, o è bianco o è nero. E poi, quando mi si fa un torto volontariamente è difficile che io dimentichi, ma non sono vendicativa, questo no. E poi sono… insistente, quando mi metto in testa qualcosa è difficile che io molli la presa (sorride, ndr)”.

Ti arrabbi spesso? “Ero nervosa anche prima di ricevere la tua telefonata (sorride, ndr), quindi direi di sì, ma mi passa anche abbastanza velocemente, metabolizzo alla svelta, faccio ordine ai pensieri e vado avanti. Me lo dice spesso anche mio figlio Gabriele che devo stare calma”.

I figli sono un punto fermo della tua vita: “Sono divorziata dal 2018 e adesso i miei figli, Gabriele, che ha 16 anni, e Federico, che ne ha 13, sono la mia famiglia. Sono una mamma esigente, ma anche molto comprensiva… questa capacità di autocontrollarmi ha permesso di sistemare le situazioni complesse, sono liberi di dirmi qualunque cosa… alla fine reagisco bene (ride, ndr)”.

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 18 FEBBRAIO

pubblicità