BOSSICO – Quel questionario distribuito nel 1990 dalla Dc a Bossico: “Sarebbe ora di tornare a chiedere alla gente cosa vuole”

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Capita ogni tanto di sfogliare un vecchio album di fotografie, magari riguardanti un momento familiare, una festa tra amici, le foto della classe di scuola, e guardare un poco divertiti come eravamo, ahimè capelloni, vestiti alla moda dei tempi, anche un poco buffi agli occhi di oggi. Ci fanno vivere momenti passati e ci fanno capire che il tempo scorre inesorabile; anche gli usi e i modi di vita della società sono oggi molto diversi, siamo sicuramente più tecnologici, forse meno portati a socializzare, e via discorrendo. Nel 1990, ormai prossimi alle elezioni amministrative comunali, la sezione della Democrazia Cristiana di Bossico (tangentopoli arriverà poco dopo rivoluzionando il panorama politico) distribuì in paese un questionario, sottoponendo alla popolazione una serie di quesiti, per capire quali erano i problemi che la popolazione percepiva e cosa chiedeva alla nuova amministrazione. Sicuramente una iniziativa assai democratica (democrazia=governo del popolo), per non far calare dall’alto un programma come avviene oggi, ma condividere i problemi con i cittadini, renderli partecipi della vita pubblica, scoprire magari problemi e sensibilità inattese. L’operazione fu assai capillare e vennero distribuiti in paese oltre 500 questionari (praticamente in ogni famiglia) e ne vennero ritirati porta a porta ben 316; possiamo dire che il risultato ben rappresentava il volere e le aspettative dei cittadini. Il questionario venne compilato parimenti da maschi e femmine (50%-50%) e da cittadini di varie professioni, in primis operai 36% ma a seguire casalinghe 19%,  pensionati 14%, altri 31% (artigiani, impiegati, agricoltori, commercianti). I primi quesiti riguardavano il livello economico del paese che gli intervistati giudicavano soddisfacente/buono 75% e una residua percentuale non rispondeva o affermava esistessero ancora situazioni di povertà.

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