ALZANO – FONDAZIONE GIUSI PESENTI CALVI – Il ‘Belvedì’ e i suoi antichi ronchi, ‘fossile paesaggistico’ da valorizzare

37

Tra i gioielli di ‘Alzano Bellissima Città’ un posto di primo piano lo merita senza dubbio la bellissima villa del Belvedere (il cosiddetto ‘Belvedì’) e l’immenso terreno circostante, fatto di boschi e ronchi, lasciati in eredità cinque anni fa da Giusi Pesenti Calvi al Comune di Alzano Lombardo. A gestire e valorizzare questo piccolo ‘paradiso in terra’ ci pensa la Fondazione Giusi Pesenti Calvi ETS, nata nel 2020 e presieduta da Mariangela Carlessi, affiancata da altri due membri del CdA, Fabrizio Bonomi e Sergio Valetti.

Nella valle che da Nese porta a Olera, ad un certo punto ci si trova di fronte l’immagine pittoresca e antica del Belvedì, con i suoi terrazzamenti, i suoi cipressi, i suoi terreni in parte verdi e in parte ingialliti. Lo spettacolo ha un sapore antico, perché ormai questo è uno dei pochissimi luoghi in cui si può ammirare la fascia ‘pedemontana’ così come appariva nelle valli fino ad alcuni decenni fa, prima che l’urbanizzazione prima e il bosco poi erodessero spazio a prati e campi coltivati.

Per valorizzare questi luoghi alzanesi è nata una collaborazione tra Fondazione e l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali. Il progetto, grazie all’impegno dei due giovani neolaureati Simone Signorelli e Martina Cesari, guidati dai professori Osvaldo Failla, Ilda Vagge e Alessio Fini, si propone di valorizzare il territorio attorno al Belvedere, gli antichi ‘ronchi’, a fini educativi e paesaggistici grazie alla ‘messa a dimora’ di piante ornamentali e la creazione di percorsi ‘esperienziali’. Lo scopo è (per usare un’espressione di Simone) ‘dare carattere’ al luogo, che è stupendo, ma che può diventare ancora più bello, puntando su piante ornamentali, frutti di bosco, vigne e frutti rustici, come il melograno, il melo cotogno e il giuggiolo.

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 OTTOBRE

pubblicità