Guerra tra poveri. Qualcuno l’ha chiamata così. Salviamo Piario e chiudiamo Lovere. Già, ma poi fra un paio d’anni ad effetto domino toccherebbe a Piario. Perché il trend è questo. Gli ospedali di periferia combattono e resistono a fatica ma grazie a loro lo tsunami Covid è stato contenuto, tanti morti ma molte persone si sono salvate proprio grazie a questi denigrati ospedali di paese. Che per fare grande un ospedale non serve il numero di abitanti da metropoli ma serve la qualità. E qui ce n’è. Però dietro l’aspetto medico e sanitario c’è quello politico e qui nessuno fa mistero di un disegno che prevede da tempo un ridimensionamento dell’ospedale di Lovere a vantaggio di quello di Piario per sopperire la chiusura della maternità che aveva provocato un’ondata di proteste che però non erano servite a molto. Maternità chiusa. E cosi qualcuno sostiene che l’asse politico bipartisan della Val Seriana abbia fatto pressione in Regione per ottenere qualcosa d’altro per Piario e dal cilindro è uscito cosi il ridimensionamento del vicino ospedale di Lovere, travaso dei reparti di Urologia, Chirurgia e Ortopedia verso Piario, che tradotto vuol dire lungodegenza per Lovere e in pratica un ospedale per acuti che senza sale operatorie significa anticamera della chiusura. Ma qualcuno non aveva fatto i conti con una mobilitazione senza precedenti nella zona dell’Alto Sebino, Basso Sebino e Valcavallina, li non ci sono onorevoli o consiglieri regionali e forse qualcuno contava proprio su questo, sul fatto che non avendo un peso politico al di fuori della zona la vittoria sarebbe stata facile. Ma l’unione fa la forza, e mai come questa volta il detto corrisponde alla verità. Appena il tam tam è scattato in poche ore una mobilitazione territoriale bipartisan ha smosso da Matteo Salvini al professor Locatelli, luminare originario di Costa Volpino, un grande lavoro di tutti i partiti, dalla Lega al PD con l’Europarlamentare Marco Zanni, che vive a Lovere, che ha picchiato i pugni insieme ad altri, incontri, telefono che bolle e alla fine l’ok, Lovere non si tocca. Una vittoria che lascia però una grossa spaccatura tra Alto Sebino e Valle Seriana: “ll disegno era tutto seriano – commenta un amministratore che vuole restare anonimo – lì ci sono consigliere regionali come Roberto Anelli, già sindaco di Alzano, in quota Lega ma anche Jacopo Scandella, PD, Paolo Franco e altri ancora e per potenziare Piario in difficoltà dopo la perdita della maternità volevano far saltare noi, una guerra tra poveri che rischia e rischiava di fare del male solo al territorio”. Già, Giovanni Guizzetti intanto è nel suo ambulatorio, ora vicesindaco di Lovere ma sindaco per dieci anni e medico di base, lui di ospedale di Lovere se ne intende: “Abbiamo passato dei giorni bruttissimi ma l’ospedale è salvo. Quello che avevo ricevuto nei giorni scorsi dal Dottor Roberto Cosentina, direttore sanitario dell’ASST dell’azienda Bolognini era improponibile, c’erano scritte cose assurde, tra cui la chiusura dei reparti e lo sdoppiamento del Pronto Soccorso, sdoppiamento irrazionale, addirittura al piano terra il pronto soccorso solo per Covid, che ora ha una media di un accesso al giorno e al piano di sopra quello per tutti le altre patologie, ma il pronto soccorso al piano terra è nuovo e attrezzato, e doveva funzionare per una sola persona? Robe assurde. Così invece siamo riusciti a tenere tutto e anche il Pronto Soccorso sarà Covid al primo piano mentre al piano terra funzionerà per tutti e non verrò nemmeno spostata la neuropsichiatria infantile come invece volevano fare. Quello che stava per succedere era una cosa inconcepibile, praticamente l’ospedale di Lovere sarebbe diventato un ospedale solo per lungodegenza lasciandolo morire un poco alla volta. Devo dire che tutti si sono mossi, ringrazio la Lega, Salvini ma anche il PD, Locatelli, Francesco Locati…” Intanto a Piario e Alzano…
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