VALGANDINO – LA STORIA Anna, venuta nel ‘44 in Valgandino a cercar fortuna

0
91

Io e le mie tre sorelle abbiamo trovato lavoro qui. Adesso sono in Casa di Riposo: non mi manca niente, solo la mia casa…”

Ci fu un tempo –e sembra siano passati secoli mentre invece non ne è passato nemmeno uno intero – in cui l’industria tessile della Valle, fiorentissima, rappresentava un sogno per tanti mezzadri di pianura ricchi solo di figli e di fame. Erano i tempi in cui i nostri allevatori di vacche, i “bergamì” – che qui erano soprattutto quelli di Peja e dintorni – transumavano regolarmente verso il piano e che, con i loro stagionali spostamenti dalla montagna alla pianura e con i frequenti cambi di luogo delle loro soste invernali nella bassa, costituivano un potente fattore di relazione tra la società delle valli e quella del piano, facilitando così scambi di idee e di esperienze in un’economia agraria ancora piuttosto statica. Ed è proprio dai “bergamì” che vengono da Peja alta che Anna Mantovanelli, primogenita di quattro sorelle e tre fratelli, che abita con altre diciotto famiglie una tipica cascina della Bassa, vicino a Rovato (BS), sente raccontare del lavoro sicuro e del guadagno altrettanto sicuro che le fabbriche tessili della Valle offrono a tutti perché bisognose di molta manodopera. E così comincia a sognare una vita meno dura, per sé e per i suoi cari, e siccome è la più grande della numerosa nidiata anche se ha solo 13 anni…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui