POLITICA – Il ritorno di Forza Italia, il “silenzio” della Lega e la “spada di Brenno” di Andrea Tremaglia

111
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Sembrava un partito destinato a scomparire dopo la morte del suo fondatore. Invece sta piano piano rimontando la china che sembrava destinata alla discesa. Ma come in tutte le strade in discesa, basta invertire la rotta e… si è in salita. In Lombardia il movimentismo del coordinatore regionale di Forza Italia, Alessandro Sorte, sta producendo interesse (e ritorni all’ovile di grido, come quelli di Letizia Moratti e Gabriele Albertini) per un partito moderato che dia ancora un senso alla definizione di “centrodestra”, là dove i due partiti alleati (Fratelli d’Italia e Lega) nel copione interpretano la “destra” lasciando scoperto il “centro”. Uno spazio immenso in teoria, ma di composizione difficilmente decifrabile, un “centro di gravità permanente” che aspetta un punto di riferimento corposo, in alternativa a piccoli partiti tra loro oltretutto litigiosi (Calenda e Renzi).

Sono 1.800 i tesserati forzisti in bergamasca, e, almeno in teoria (molti sono tesserati ma non direttamente coinvolti) potrebbero partecipare al Congresso provinciale di Forza Italia previsto nel pomeriggio di sabato 20 gennaio alla Fiera di Bergamo per eleggere il Coordinatore provinciale (in Forza Italia non viene chiamato “segretario”). Attualmente c’è un Commissario, Umberto Valois (è consigliere provinciale e consigliere comunale di Verdellino). I candidati a “Coordinatore provinciale” presentano una lista di 18 persone che faranno parte (se ci fosse una sola lista) in blocco del “Coordinamento provinciale” più una lista di 15 persone delegate al Congresso Nazionale fissato per il 23-24 febbraio a Roma per eleggere il “Coordinatore Nazionale”. Poi ci saranno i Congressi comunali.

SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIO

pubblicità