GRUMELLO DEL MONTE – Silvia, il rugby, la Nazionale e ora l’Inghilterra: “L’esordio una delle tappe più deludenti. Mi manca il Monte, mamma e papà e mio fratello che gira il mondo per me”

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La passione è l’ossigeno dell’anima”. Dev’essere proprio così anche per Silvia Turani che per coltivare la sua immensa passione per il rugby è volata oltremanica, dove ha firmato il contratto con Harlequins, dopo una stagione passata tra le fila dell’Exeter. Grumello del Monte – Guildford, a una quarantina di minuti dal centro di Londra. Tutto pronto per la nuova avventura. “Sono arrivata qui all’inizio di agosto dopo un po’ di vacanze in Italia. Vacanze, insomma, ho portato con me delle compagne di squadra dell’anno scorso e ho fatto la guida turistica tra Grumello e Bergamo (sorride, ndr). In estate sono stata in raduno con la Nazionale, il 22 luglio abbiamo giocato una partita contro la Spagna (la vittoria le ha portate in fascia 2 che si giocherà in Sud Africa, ndr) che valeva come qualificazione per il World XV, un nuovo torneo che si giocherà ad ottobre”, racconta Silvia, classe 1995, con voce squillante.

È giovedì, uno dei suoi giorni liberi, non c’è allenamento, Silvia ci chiama dalla sua casa: “Avrei potuto anche decidere di rimanere in Italia, fare la preparazione individuale e fare i raduni con la Nazionale, ma ho appena firmato il contratto con Harlequins e ho deciso di venire per conoscere la squadra e iniziare ad ambientarmi”.

Come ti trovi? “Qui vivo in campagna, per intenderci, per arrivare a casa i cervi mi attraversano la strada… non è esattamente la Londra che uno può avere in mente”.

E il clima? “Ecco, è una delle cose che ho sofferto di più. È devastante allenarsi tutto l’inverno sotto la pioggia anche perché il nostro è uno sport che a parte la palestra è sempre all’esterno”.

Dopo un anno ti sei abituata? “No, per niente, penso che non mi abituerò mai, però so che fa parte del pacchetto Inghilterra (sorride, ndr)”.

Ti trovi bene? “Mi avevano detto che gli inglesi hanno un modo diverso di fare squadra, che qui ognuno fa i propri interessi, invece per come l’ho vissuta io non è stato così difficile inserirmi nel gruppo, forse anche perché l’anno scorso quasi tutte le mie compagne venivano da fuori. Quest’anno ci sono più ragazze inglesi in squadra e può essere sia diverso, ma non è una cosa che mi dà fastidio”.

Qualche secondo di silenzio poi riprende: “Certo, qui è completamente diverso rispetto a quando sono a casa a Bergamo, perché sono dai miei, ho la mamma che fa tutto, cucina, fa i mestieri, che a me non piace nemmeno un po’… Qui vivo da sola, ma sono abituata perché è da quando ho 18 anni che sono fuori casa… solo che quando stai un po’ dai tuoi e poi torni da sola senti la differenza (sorride, ndr)”.

Come passi il tuo tempo libero? “Mi piace cucinare dolci e anche l’anno scorso per il compleanno delle mie compagne di squadra preparavo io la torta preferita della festeggiata. Il tempo libero lo uso anche per studiare, frequento Psicologia, ho sempre avuto il pallino fin da quando ho finito le superiori anche se poi ho scelto di seguire altre strade. Visto che non giocherò ancora a lungo, ho pensato al futuro e vorrei lasciarmi aperte più strade possibili”.

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