FRATELLI D’ITALIA – Andrea Tremaglia: “Se qualcuno è in grado di dirci in cosa in che modo Fratelli d’Italia sia antidemocratico allora si discuterebbe di qualcosa”

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Ha un cognome importante. Ti ha favorito o ti è pesato? “Ma il mio cognome non mi ha favorito, sicuramente non mi ha pesato. Sono orgoglioso della storia della mia famiglia. Sono cosciente che il mio cognome attiri attenzione e questo vale sia in positivo che in negativo. E’ evidente che se fossi cretino se ne accorgerebbero tutti più in fretta così come si accorgono più alla svelta se sei bravo. Per me ha semplicemente voluto dire che dovevo lavorare il doppio”.

E’ giovane, come gran parte dei candidati di Fratelli d’Italia. L’età non favorisce nostalgie, quelle che fanno temere chissà quali sconvolgimenti istituzionali. Andrea Tremaglia 35 anni il 25 settembre, insomma il giorno delle elezioni è anche una festa in famiglia e viste le tendenze, potrebbe essere una doppia festa. Le radici del suo partito, le ha masticate in famiglia, con il nonno Mirko e già in misura diversa con il papà Marzio. Adesso i frutti dell’albero sono un po’ diversi e potrebbero essere anche più succosi.  

E adesso rappresenta a Bergamo (capolista nel proporzionale nel collegio di Bergamo) il partito che sorprendendo un po’ tutti, nei sondaggi viene dato vincente.

“La premessa è che i sondaggi fanno piacere ma poi bisogna vedere i voti reali. Certo, danno una tendenza ma sappiamo che possono anche sbagliare. Detto questo è una grande responsabilità sapere che sempre più italiani scelgano Fratelli d’Italia. Dire che ce l’aspettavamo forse è esagerato, ma sapevamo che in questi ultimi anni il nostro partito ha dimostrato in fasi anche cruciali  una serietà e una responsabilità che noi eravamo sicuri sarebbero state premiate dagli italiani e speriamo vengano premiate il 25 settembre. Faccio solo due esempi molto semplici: io mi ricordo quando ci fu il governo giallo-verde, quindi Lega-5 Stelle, nel 2018, in molti ci dicevano che dovevamo partecipare altrimenti saremmo scomparsi.  E ancora, nel 2021 quando ci fu l’insediamento del governo Draghi, tutti ci dicevano che avremmo dovuto partecipare altrimenti saremmo scomparsi. In entrambi i casi Fratelli d’Italia ha fatto una scelta molto semplice, quella di restare sempre dalla stessa parte. Ci eravamo presentati alle elezioni nel 2018 dicendo che non avremmo più partecipato a governi tecnici e che non avremmo mai partecipato a nessun governo con la sinistra, così abbiamo fatto per cinque anni, perché su questo avevamo chiesto i voti agli elettori ed evidentemente questa cosa in Italia è quasi rivoluzionaria, tener fede a quanto promesso. La coerenza è stata apprezzata ma forse anche il modo di stare all’opposizione, sempre in modo propositivo, non abbiamo mai ceduto allo slogan ma nemmeno al ‘va tutto male, ma abbiamo sempre dato la nostra alternativa, il nostro punto di vista, la nostra proposta“.

In parte mi hai già risposto, ma l’obiezione più gettonata che è facile stare all’opposizione, si raccoglie tutto il malcontento che provoca chi governa….

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