CERETE – Valentina & nonno Albino, la Vespa e i campi di concentramento

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Il 27 gennaio, la Giornata della Memoria, è passata da pochi giorni, ma Valentina Gabrieli il ricordo di nonno Albino lo porta ogni momento in un angolo del cuore. Valentina stringe tra le mani una foto in bianco e nero, è quella del nonno, che non ha mai conosciuto “perché purtroppo una leucemia se l’è portato via prima che io nascessi”, ma nemmeno mai dimenticato.

Valentina sorride mentre lascia andare i ricordi e le parole, ma alcune emozioni soffocano la voce.

Mio nonno Albino è nato a Cerete e fin da giovane, quando aveva 17 anni, ha iniziato a lavorare nello stabilimento Ilva di Lovere dove è rimasto fino al 1939 quando ha deciso di arruolarsi nella Regia Marina Militare. Ha fatto ritorno nello stabilimento loverese alla fine della Seconda Guerra Mondiale e ci è rimasto fino all’età della pensione. Mio nonno è sempre stato un grande lavoratore ed è sempre stato orgoglioso di non essere mai mancato un solo giorno dal lavoro… e questo è un valore che ha inculcato anche a mio papà. Diceva sempre che è un po’ come sposarsi, in salute e in malattia, bisogna andare a lavorare. Ha sempre detto a mio papà di tenere un appezzamento di terra, perché la terra è vita e dà da mangiare”.

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