Se si sia trattato di un insulto bello e buono o di uno sfogo inoffensivo dovuto alla stanchezza, questo dipende dai punti di vista. Su una cosa, comunque non ci sono dubbi: l’invito a recarsi alla toilette (ovvero, sempre per rimanere in tema di francesismi,
ad “a andare a cagare”) sussurrato a microfono ancora aperto dalla presidente del consiglio comunale di Bergamo, Marzia Marchesi, al termine di una lunga ed evidentemente logorante seduta di metà febbraio ha sortito il suo effetto, visto che le pance delle minoranze sono ancora in subbuglio. Dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d’Italia, la reazione alla gaffe della presidentessa è stata immediata e sdegnata: le opposizioni si sono compattate come non mai, manco l’assessore al Bilancio, Sergio Gandi, si fosse svegliato una mattina con la pazza idea di alzare contemporaneamente addizionale Irpef, Tasi e Tari. Le immediate e sincere scuse di Marchesi, già all’indomani dell’accaduto, non sono bastate. Addirittura la pasionaria di Monterosso, numero uno del consiglio (a quanto pare quasi in lacrime) ha alzato la cornetta per chiamare ad uno ad uno i diretti interessati: niente da fare. I consiglieri di minoranza se la sono presa, e dopo aver snobbato la riunione dell’ufficio di presidenza di lunedì scorso (l’incontro che precede ogni consiglio con cui tutti i capigruppo, tradizionalmente, decidono argomenti da trattare e durata della seduta) pare che non vogliano più sedersi allo stesso tavolo con la Marchesi. La versione ufficiale, affidata a un comunicato stampa congiunto, spiega il gesto di protesta con il mancato rispetto di alcune buone norme gestionali delle sedute da parte dalla maggioranza, ma in realtà è stata proprio l’esclamazione di Marchesi a spingere centrodestra e grillini a decidere di abbandonare il tavolo….
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