Radiato. La delibera è della Consob, che ha annunciato la radiazione di Benvenuto Morandi, ex sindaco di Valbondione dall’albo dei promotori finanziari. Delibera di poche settimane fa e di cui sinora non era trapelato nulla. Così alla vigilia del processone che lo vedrà imputato per ammanchi di milioni di euro quando era direttore di Banca, Morandi si trova anche radiato da quello che era il suo lavoro. Radiazione ufficiale e definitiva. Qui non è ammesso appello.
E dalla delibera che siamo riusciti ad avere si capisce finalmente anche il reale ammontare di soldi mancanti, perché da mesi i numeri ballano e così a seconda delle versioni si è passati da svariati milioni di euro a poche decine.
Adesso siamo in grado di avere i numeri esatti, almeno quelli ufficiali usciti dalle segrete stanze della Consob e dalla Banca. Andiamo sulla versione ufficiale, Benvenuto Morandi, ex Intesa San Paolo Private Banking, è stato radiato dall’albo dei promotori con delibera n. 19180 “per aver consegnato a 51 clienti rendicontazioni non conformi al vero, per aver acquisito, anche mediante distrazione a favore di terzi, la disponibilità di somme di pertinenza di 6 clienti per l’importo di 585.040 euro, per aver distratto somme, per l’importo di 1.461.455 euro e per aver richiesto e ottenuto il rilascio di due garanzie (e, precisamente, una fideiussione e un pegno) a nome di un cliente che le ha espressamente disconosciute con reclamo”.
Insomma, queste sono le cifre ufficiali e intanto il 21 ottobre partirà il processo che in un primo momento era stato previsto per lo scorso maggio poi slittato per cavilli burocratici….
l’ANALISI
CORSIVO
Ma quanto si è intascato in realtà?
(p.b.) A prima vista e stando a quanto si è riportato sui giornali in quest’ultimo anno e mezzo, Benvenuto Morandi era ed è accusato di aver sottratto più di 30 milioni di euro. La realtà che emerge dai numeri ufficiali che pubblichiamo in queste pagine è un’altra. I quasi 24 milioni di valori “gonfiati” non sono stati “sottratti”. La differenza è enorme, quella cifra indica solo che Morandi al cliente, per tenerlo legato alla Banca nonostante il crollo del valore del suo deposito, raccontava non solo che i suoi soldi non erano stati decurtati dal mercato, ma addirittura erano aumentati (in alcuni casi a dismisura). Ma non li avrebbe incassati Morandi, erano cifre fittizie riferite al crollo delle Borse in quel periodo. Gli stessi soldi, investiti allora, oggi, con il mercato che ha rialzato la testa e i valori, presumibilmente valgono se non la cifra iniziale, almeno una cifra che si avvicina alla cifra depositata. Ma, si dice, nel frattempo il “cliente” ha “vissuto come se avesse a disposizione la cifra indicata da Morandi, insomma si è sentito ‘ricco’ e ha speso di conseguenza”. Una tesi accusatoria che andrebbe valutata caso per caso, per questo crediamo che il processo sarà lungo, difficile e faticoso.
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