VILMINORE – Futsum ‘eritreo scalvino’ e quel viaggio infinito senza cibo e acqua, la prigione, botte, torture e umiliazioni e poi l’arrivo in Val di Scalve

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Futsum Yeabyo è ora a tutti gli effetti cittadino italiano, residente a Vilminore. La firma in Comune qualche giorno fa. La storia di Futsum merita di essere raccontata, e a farlo lo avevano fatto gli alunni delle Elementari 15 anni fa (con le maestre Etta ed Emy Bonicelli) che lo avevano intervistato. Ecco la sua storia raccontata da loro:

“Futsum è entrato in classe sorridente e per quasi tutto il tempo dell’intervista il sorriso gli ha illuminato il viso della pelle scura scura, sorridevano anche i grandi occhi neri, brillavano a tratti i suoi denti bianchi quando il sorriso si faceva largo. Solo in alcuni momenti diventava serio, lo sguardo offuscato da lacrime che faceva fatica a trattenere, quando i ricordi gli toccavano il cuore di figlio e fratello. Futsum è un giovane eritreo che ha fatto un lungo, doloroso viaggio per sfuggire alla dittatura militare e alla dura vita di soldato, sottoposto spesso a torture. violenze, persecuzioni. “In Eritrea i ragazzi e le ragazze smettono presto di vivere con le loro famiglie per essere arruolati e addestrati nelle caserme. Si diventa grandi molto presto, troppo presto purtroppo.

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