VERTOVA – L’INTERVISTA – Riccardo Cagnoni:“Ho la leucemia. Sono qui, ricoverato in una camera sterile. La mia lotta contro il secondo tumore. Mia moglie e il mio angelo in cielo. Lotto e non mollo”

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Un marzo che sa poco di primavera. Un marzo che sa di sberle al cuore. Ma una primavera che prima o poi arriva. Sempre. In qualche modo. E’ arrivata anche sei anni fa, quando Riccardo Cagnoni (già sindaco di Vertova per 10 anni, dal 2004 al 2014) è uscito da un tumore che aveva tentato di buttarlo a terra, ma lui si è rialzato. Sei anni dopo. Elezioni regionali, Cagnoni non viene eletto nonostante un mucchio di preferenze, qualche giorno dopo un salto in ospedale, esami del sangue per un controllo. Il tempo di tornare nel suo studio di commercialista e arriva la telefonata del medico: “Devo parlarti”. Leucemia. Ricovero immediato.

Riccardo Cagnoni è ricoverato nel reparto di Ematologia dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo. E ci resterà un mese.

Sei anni fa lo avevamo intervistato quando era in ospedale, ai Riuniti di Bergamo, non c’era ancora stato il trasferimento nel nuovo ospedale. Sei anni dopo siamo ancora qui. Giovedì mattina, Riccardo è qui da pochi giorni, comincerà la chemio domani: “Quindi oggi posso parlare perché non sto male”. Cominciamo: “Tutto è cominciato con una fastidiosa bronchite che poi si è trasformata in polmonite, ma ero in piena campagna elettorale, ero sempre in giro, a Clusone c’erano -8 gradi, e poi c’era pieno di influenze in giro, quindi ci poteva stare. L’ultima settimana di campagna elettorale l’ho fatta a letto. Poi però anche quando ho finito gli antibiotici la febbriciattola non è sparita e così ho pensato di fare le analisi del sangue e da lì hanno trovato subito le piastrine bassissime, globuli rossi quasi inesistenti. Tumore ematico. Leucemia. L’altra volta era un sarcoma mieloide, qualcosa di simile ma non uguale, era partito dal dolore al femore, zoppicavo, stavolta è tutta questione di sangue”… CONTINUA A LEGGERE SU ARABERARA IN EDICOLA DA VENERDI 23 MARZO

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