VALGOGLIO – L’acqua manda in tilt il paese: scritte contro il sindaco che replica: “Molte bugie e falsità”

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Le scritte contro il sindaco non ci sono più, ricoperte di vernice bianca già all’indomani della loro comparsa e comunque i contestatori le avevano piazzate non sui muri del centro abitato ma molto più giù, in prossimità dell’incrocio con la provinciale: perché li vedesse un numero maggiore di persone, certamente, ma forse anche – ci piace pensarlo – per non turbare l’armonia e l’ordine di un paese pulito, bello e ordinato come pochi. Anche l’ultimo comunicato del sindaco, quello che si concludeva con uno sdegnato  “vergogna!” rivolto a chi cerca solo “di mettere zizzania tra la gente”, non figura più sulla bacheca del Municipio. “La questione che ritengo più preoccupante – vi aveva scritto tra l’altro il primo cittadino – sono le persone ignoranti che mettono in testa a chi fa questi atti molte bugie e falsità, facendo credere che si possa tranquillamente soprassedere e trascurare una sentenza della Corte di Cassazione”, cioè la sentenza del maggio scorso che ha sancito l’illegittimità della gestione in autonomia del servizio idrico anche per i Comuni al di sotto dei 1000 abitanti qualora non vi sia in proposito l’assenso dell’ATO.   E il Comitato, a suo parere, avrebbe fatto meglio a far conoscere a tutti i cittadini la sentenza della Cassazione, a prenderne atto ed a rispettarla, cercando nel contempo di collaborare con l’Amministrazione per ottenere da Uniacque/Ato qualche beneficio. Altro che zizzania, appunto. Tuttavia, nel giro che abbiamo fatto per Valgoglio, di questa “zizzania” – intesa come discordia tra le persone e ‘vis polemica’ contro il sindaco –non abbiamo trovato alcuna traccia, anzi: poche le persone in giro e nessuna, ma proprio nessuna, disposta a commentare i fatti recenti e la conclusione di tutta la lunga  e complicata vicenda della “guerra dell’acqua” che aveva diviso il paese e le stesse famiglie. Insomma, dovunque si respirava un senso di pace e di tranquillità. Sarà stata l’atmosfera silenziosa e severa del perdurante lockdown,  il sole che ancora baciava le case mentre tutto il fondovalle era già avvolto dall’ombra, i suoi raggi che indugiavano sulle cime dipingendole di rosa…

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