VAL VERTOVA – Pagare o non pagare? L’infinito dilemma sulla Val Vertova

3491

Riprendiamo il filo del discorso da dove l’avevamo lasciato, l’accesso alla Val Vertova da questo mese è diventato a pagamento e a numero chiuso, “non più di 1400 persone al giorno per evitare assembramenti”. Un precedente discutibile e singolare che, infatti, ha generato una… cascata di commenti. Positivi e negativi. “Mai pensato che con quei soldi si può pagare qualcuno che può tenere pulita la valle? Io sinceramente non ho mai visto un posto turistico gratis, fanno bene e per me dovrebbero far pagare pure di più”, scrive un cittadino commentando il nostro articolo pubblicato sulla pagina Facebook.

C’è chi aggiunge: “Quando sono andata l’ultima volta, sul percorso che porta al cuore della Val Vertova c’erano disseminati, per terra, sacchetti contenenti cacca di cane… io non mi lamenterei di certi provvedimenti, se per tenere pulito bisogna pagare qualcuno e quindi fare pagare l’ingresso… è assurdo!? Sì, tanto quanto la premessa”. Qualcuno però non la pensa così: “In questo modo si crea un precedente pericoloso, alla stessa stregua allora si fa pagare quando si visita Città Alta, il Serio, le altre valli? Non ha senso dire che si incassa per tenere pulito il posto, allora vale anche per la Presolana, la Diga del Gleno ecc, è chiaro che è nell’interesse di chi ha una bellezza suo proprio territorio quella di tenerla in ordine perché poi l’indotto porta denaro”. E chi fa paragoni: “All’estero ho pagato ingressi e parcheggi per parchi, cascatelle e boschi che non si avvicinano nemmeno alla bellezza della val Vertova… ma loro si sa: il turismo lo fanno fruttare! Possiamo farlo anche noi no??? Sono favorevole agli accessi a pagamento purché si utilizzino le entrate per ripristinare il territorio”. “L’avete addomesticata, non è più un luogo completamente naturale, è accessibile a tutti (vi sembra un sentiero normale?), è un’attrazione e quindi ora vi cuccate il biglietto. Da pagare ovviamente. Non avete capito dove stiamo andando?”, e ancora “È il concetto che è sbagliato. Per assurdo ogni comune potrebbe fare pagare l’ingresso al proprio territorio e allora avrebbero tutti ragione”…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI 2 LUGLIO

pubblicità