VAL SERIANA – Walter Semperboni: “Fontana dice che dorme sonni tranquilli? Anche mio padre, solo che lui non potrà più svegliarsi…”

3427

 “Non è più una questione politica, questa è una questione di dignità e di rispetto, qui sono morte tante persone, troppe”. Walter Semperboni non è certo uno che passa inosservato e lui lo sa perfettamente, sui giornali e in tv ci è finito un mucchio di volte, in mezzo a vicende a volte più grandi di lui dove forse qualcuno lo ha messo di proposito contando sul fatto che lui comunque nelle battaglie in cui crede mette cuore e anima. Prima la vicenda del ex sindaco Benvenuto Morandi finito nei guai per una vicenda personale di denaro sparito quando era direttore di una Private Banking, poi per la questione di un altro ex sindaco, l’ex onorevole Sergio Piffari e i suoi alberghi dove ospitava migranti, vicenda più volte ripresa anche da Striscia la Notizia e per molte altre vicende, potremmo riempire l’intero giornale. A Semperboni va riconosciuto il merito di essere quello che è, sempre e comunque, non importa chi ha di fronte, schietto, a volte troppo, deciso, anche qui a volte troppo, e follemente innamorato della sua montagna, Valbondione e Lizzola su tutti dove da un anno è vicesindaco. Da qualche settimana Walter sta combattendo la sua battaglia a fianco di chi cerca la verità per i morti, troppi, di covid in Val Seriana, lui che ha perso il padre e che ha avuto la madre moto malata. E la sua furia è arrivata anche in Comunità Montana dove sino a pochi giorni fa sedeva nel gruppo di Danilo Cominelli insieme alla Lega. Semperboni se ne è andato sbattendo la porta, e si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, beh, più che sassolino, macigno: “Perché ho litigato?  – racconta Walter – perché in tutta questa storia del covid la politica non c’entra, c’entra che se non fosse stato per qualche amministratore con le palle e per i cittadini saremmo ancora in uno stato pietoso. L’impegno di alcuni amministratori cambia solo in base a quello che hanno in mente, l’ho provato sulla mia pelle, ho provato a farlo presente, a dire quello che pensavo di Gallera & c e mi sono ritrovato politici nazionali e della zona che mi hanno detto di stare zitto perché stavo portando acqua al mulino delle sinistre. Robe da matti, io non porto acqua a nessun mulino, io ragiono col cervello, cosa che evidentemente loro non fanno. Oppure lo hanno poco ossigenato e lasciano decidere il loro partito. Yvan Caccia ha avuto il coraggio di chiamarmi e dirmi che cercavo visibilità, una vergogna, io dovrei cercare visibilità dopo che è morto mio padre? Ma cosa sta dicendo? Io sto combattendo per la gente che è morta in casa perché non aveva una bombola di ossigeno, per la gente delle nostre valli abbandonata da una sanità inadeguata…

SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 19 GIUGNO

pubblicità