VAL DI SCALVE – La valle delle centraline contestate 15 già in funzione, altre 9 in programma

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Il 1 dicembre del 2023 saranno 100 anni dal disastro del Gleno. Poco dopo le 7 del mattino la diga, riempita fino all’orlo, si spaccò e la massa d’acqua si riversò nella valle, travolgendo prima Bueggio, poi Dezzo e piombando poi su Corna di Darfo. Sul lago d’Iseo galleggiavano cadaveri, carcasse di animali e masserizie. Quella diga pesa ancora nella memoria.

Ma era una parte, la più rilevante, di un progetto di impianti idroelettrici che i Viganò avevano in mente di realizzare in valle, sfruttando appunto fiume e torrenti.

In questi mesi la valle è stata percorsa da polemiche accese sui nuovi progetti di centraline idroelettriche. Sembra incredibile ma nella piccola Valle di Scalve ci sono già operanti 15 centraline che si aggiungono alle tre grandi centrali. Il fiume Dezzo alimenta poi in fondo alla Via Mala anche l’altra grande centrale di Mazzuno. Sono le centrali storiche, quelle un tempo e ancora oggi alimentate dal quel che resta del bacino del Gleno dove, abbracciato dai ruderi, resta un piccolo laghetto.

Ma è sulle centraline che si è accesa una forte polemica su chi le autorizza e sul presunto silenzio delle amministrazioni comunali su quelle ancora progettate. Perché ci altre 9 richieste di centraline che aspettano di essere approvate. Intanto una è stata bocciata, quella per comodità chiamata “Dezzolo” dalla piccola frazione di Vilminore in cui sarebbe stata collocata la captazione, ma che poi avrebbe interessato anche i territori dei Comuni di Azzone e Colere….

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