VAL DI SCALVE – IL CASO – Le donne scalvine realizzano 7.500 mascherine. Ne hanno donate 2.500 agli abitanti di Borno, 1.000 a Castione e 600 alla Rsa “Angelo Maj” di Boario

2300

di Etta Bonicelli

Il tutto è partito da una telefonata ricevuta da Anna Riccardi di Vilminore che si occupa di progetti di volontariato: un’amica, oriunda scalvina, Lori Panfilo, le offre da Clusone rotoli e rotoli di TNT forniti gratuitamente dalla ditta di Leffe del signor Giuliano allo scopo di realizzare mascherine contro il contagio da corona virus. ‘Certo che sì’ la pronta risposta da Vilminore: si realizzeranno anche in Val di Scalve mascherine fai da te, visto che le altre sono introvabili.

Vengono immediatamente contattati esponenti dei gruppi oratoriali, religiosi, musicali della Valle. L’adesione è immediata ed entusiasta: non par vero di rendersi utili, di poter aiutare la propria gente, oltre alla Croce Rossa e alla Protezione Civile.

La collaborazione scatta immediatamente, i nostri vecchi ci hanno insegnato che contano i fatti, non le parole. I quattro Comuni della Valle vengono forniti di rotoli di TNT bianchi prima, rossi poi. Colere, che ha alle spalle anni di consolidata esperienza nel settore tessile, agirà in autonomia e realizzerà con la cooperativa Cismi (3C) 480 mascherine in cotone e 2.550 in TNT. La locale Protezione Civile e il parroco si occuperanno della distribuzione.

Gli altri tre Comuni scalvini, Azzone, Schilpario e Vilminore saranno invece coordinati dalla referente del progetto, Anna. Figli e mariti delle volontarie, ottenuto il permesso di circolazione, scorrazzeranno di paese in paese a rifornire il materiale e ritirare il prodotto realizzato…

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