VAL DEL RISO – LA STORIA Lassù dove osano le… api Karin Quistini e i suoi apiari a Cornello di Gorno

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La gioia che si prova quando si comincia a capire il loro linguaggio,

il loro modo di vivere e di lavorare. Stare con loro, in mezzo alla natura, ai suoi colori, ai suoi profumi, ti fa star bene. E’ una vita che ti risana”.

Ha iniziato quasi per scherzo un paio di anni fa, quando ha cominciato a seguire la sua amica Marzia che la piantava in asso per dare una mano a suo padre per la smielatura e per gli altri lavori dell’apiario.

Osservare padre e figlia al lavoro con le api mi ha aperto un mondo sconosciuto che mi è apparso bellissimo, misterioso e affascinante – dice Karin Quistini, 35 anni, di Gorno – e così la mia curiosità e il mio interesse hanno cominciato a crescere, complice il Mauri (MaurizioMoioli, esperto apicoltore hobbista di Ludrigno, papà di Marzia, appunto. n. d. r.)) il quale, vedendomi così interessata, mi regalò due apiari. Io allora facevo la barista a Villa d’Ogna, un lavoro a tempo determinato, e quando il contratto è scaduto, seppur con un po’ di timore, mi sono detta: perché non dedicare più tempo alle api? Così mi sono decisa a cambiare lavoro, un lavoro che, anche se per ora a livello hobbistico, mi ha cambiato la vita”.

Karin inizia dunque la sua avventura con le api nel giardino di casa, in Cornello di Gorno, ma adesso i suoi apiari sono una ventina in tutto, sette dei quali ancora in paese mentre la maggior parte è dislocata in territorio di Oneta, nella Valle dell’Orso, nei dintorni della cascina Mameröl, sulle pendici del monte Grem, da cui lo sguardo spazia sul verde trascolorante dei boschi silenziosi e sul fondovalle che da qui appare remoto. Ad aiutarla c’è stata una splendida opportunità…

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