TAVERNOLA – LA CHIESA PARROCCHIALE – La “patrona” che i tavernolesi non festeggiano: le due chiese di S. Maria Maddalena

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di Cristina Bettoni

La chiesa di Santa Maria Maddalena, attuale parrocchiale di Tavernola, appare per la prima volta in un documento pubblico del 1468. Nel 1472 – con testamento – si disponeva un legato di dieci lire imperiali pro fabbricando dictam ecclesiam Sante Marie Magdalene de Tabernula. (Era lunga “braccia 22 e larga 15”: Braccio = 59 cm). A partire dal 1500 che la chiesa ci sia è confermato da diverse carte, fra cui quelle redatte in occasione delle visite pastorali del 1560 e 1565, in cui si conferma che vi sono amministrati i sacramenti, compresi i battesimi celebrati in sagrestia. (C’è anche una parte dell’ispezione circa il Parroco dell’epoca, don Francesco Lorandi, che veste abiti comuni e non celebra messe, ma non merita alcuna punizione per la serietà dei suoi costumi).

La chiesa era orientata ad est (tutte la chiese prima del concilio di Trento – seconda metà del 1500 – avevano l’altare maggiore a levante) aveva sette altari e dietro l’altare maggiore vi era il coro protetto dal muro con un grande giro di legno scolpito dall’artista Giò Carlo Sanz e in seguito completato con due bancali in noce, destinati ai celebranti, realizzati nel 1707 dallo scultore tedesco Ignazio Hillepront.

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