Tania, Mary, Mila e le altre 12 donne colpite dal cancro al seno: il racconto della loro rinascita

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17 donne. Minimo comune denominatore: operazione per tumore alla mammella. Per un mese, sino al 31 ottobre alla hall dell’Ospedale Bolognini di Seriate sono andate in scena loro, con il loro sorriso a pescare direttamente da quei cuori spalancati che ne hanno viste tante ma si sono riscoperti vivi e pieni di battiti di meraviglia e quello sguardo di stupore verso un mondo che, comunque vada, continua a essere magico. Le donne sono così, sanno essere così, da qualche anno in questo periodo, solitamente a ottobre, mese della prevenzione del cancro al seno, raccontiamo, anzi, sono loro che raccontano storie di vita quotidiana, storie di speranza e lotta, mai di rassegnazione. Avevamo cominciato con Ornella Facchinetti (ora consigliere comunale a Costa Volpino) e altre 11 donne come lei che avevano posato a seno nudo per un calendario che sta ancora vendendo parecchio a distanza di anni ‘Perché noi abbiamo deciso di farlo… perpetuo – commenta Simonetta, che ora ha un negozio di ottica a Darfo ed è appena uscita dall’ospedale di Brescia per il solito controllo al seno – cioè solo numeri e niente giorni, nel senso che il 25 dicembre è sempre Natale, San Francesco è sempre il 4 ottobre, basta non mettere vicino il giorno e il calendario è per sempre, un po’ come la nostra forza”. Già. Per sempre. Qualcuna di loro il calendario lo ha fatto diventare perpetuo in cielo, ma non è cambiata certo la voglia di mostrare i muscoli del cuore.

E tutto è cominciato grazie davvero a un… cuore, quel ‘Cuore di Donna’ che è l’associazione voluta da Myriam Pesenti di Casazza, che dopo aver scoperto di avere il tumore al seno ha deciso di riempiersi di vita. «Siamo (ri)nate il 2 dicembre del 2012 – racconta Myriam – donne che si incontrano durante la loro personale scalata verso la guarigione, condividendo ‘l’esperienza’ di un percorso così particolare e difficile, convinte che la condivisione sia parte essenziale del percorso stesso, in quanto aiuta a rimuovere le paure e a farti sentire meno sola. Un’esperienza drammatica e dolorosa può aiutare a crescere e a migliorare. Durante questa crescita, nasce dentro ognuna la consapevolezza che ‘La Prevenzione’  sia l’unica vera certezza che abbiamo per sconfiggere il cancro. È infatti grazie alla diagnosi precoce che è possibile identificare il tumore nelle prime fasi aumentando così la percentuale di guarigione. Per questo motivo oggi facciamo nostro il motto: ‘Per vincere dobbiamo batterlo sul tempo’». E così Cuore di Donna brucia le tappe e arriva ovunque, in poco tempo nascono gruppi organizzati in Lombardia, Liguria, Veneto, Lazio, Puglia, Sardegna. E avevamo raccontato qualche tempo fa la storia di questo gruppo e della sua attività sportiva: il dragon boat. Venti atlete, un tamburino e il timoniere formano la squadra di “Cuore di Drago” Val Cavallina.

Per le donne operate di tumore al seno la diffusione di questa pratica sportiva nasce attraverso il progetto “A breast in a boat” dove sui dragoni vi erano equipaggi “rosa”, cioè formati da donne operate di tumore al seno. Dopo tanto scetticismo da parte dei medici, oggi ci sono progetti che vedono nel dragon boat un’ottima riabilitazione oncologica.

E adesso le foto, ogni foto una storia, ogni storia una lotta, ogni lotta un viaggio d’amore, destinazione vita, quella vita che ti porta ovunque e dappertutto. Quel cancro che diventa opportunità di vedere il mondo con occhi nuovi, perché c’è sempre una speranza, c’è sempre una rinascita. Per quelli che lottano, la vita ha un sapore che chi sta al sicuro non conoscerà mai.

TANIA: 43 anni, libera professionista

“Se vuoi sapere cosa significa un attimo di vita chiedilo a chi ha appena sentito il medico dirti che hai il cancro”

«Ognuno di noi ha due vite. La seconda comincia quando scopriamo di averne una sola…Avevo 40 anni quando le parole del dottore mi hanno spezzato il cuore e la mia vita, la prima e  come allora pensavo l’ultima. Se vuoi capire cosa sia un anno di vita, chiedilo ad uno studente che ha appena ricevuto la sua prima bocciatura. Se vuoi capire il significato di un mese, chiedilo ad una mamma che ha appena avuto un bambino prematuro e sta aspettando per stringerlo tra le braccia. Un giorno? allora chiedilo agli innamorati che aspettano il prossimo incontro. Ma se vuoi sapere cosa significhi un attimo, un solo attimo della tua vita, chiedilo ad una semplice donna, una di noi, che ha appena sentito pronunciare il suo verdetto. Un attimo quando vedi tutti i tuoi sogni sfumare via lentamente dalla finestra dell’ospedale, quando realizzi che non vedrai mai crescere i tuoi figli o invecchiare insieme a tuo marito. Quanto ti senti persa e smarrita…ma poi raccogli le forze che solo noi donne sappiamo di avere e affronti questo sgarbo del destino, che non è realmente uno sgarbo, ma una spinta, un segnale che la vita non è finita, che hai ancora tanto da fare e soprattutto da dare. E allora in quell’attimo realizzi che hai una vita piena di speranze, di sogni da realizzare, di amicizie e di donne come te, semplicemente donne, che insieme sono una forza della natura. E da quell’attimo ricominci a vivere!».

MONASTEROLO DEL CASTELLO

MARY: 62 anni, pensionata

“Ero sempre di corsa, non avevo tempo, ma è stato il tempo che mi ha cercata

«Sposata con due figli e al traguardo dei 51 anni ricevo la convocazione per lo screening, in un primo momento decido di non andarci, ma dai mi dico, che ci vado a fare, sto bene, e poi non ho tempo, a quell’epoca lavoravo e tanti problemi: mutuo casa, mamma malata di Alzhaimer e babbo anziano (adesso sono in cielo entrambi e so di avere due angeli vicino a me). Quindi ero sempre di corsa e nel mio poco tempo libero avevo la famiglia, la casa ecc.. ecc…però poi alla sera andando a dormire ci pensai su e mi dissi che non avevo ancora fatto nessun controllo al seno, dico la verità avevo anche un po’ fifa ma decido di andare all’appuntamento  per la mia prima mammografia…e da lì,  tutto ha inizio, mi trovano un carcinoma piccolo ma maligno….quindi operazione, radioterapia, e terapia ormonale per 5 anni, adesso il ricordo del mio percorso è lontano ma ho imparato che nulla è scontato, che il tempo è davvero l’arma migliore per combattere il cancro, non avevo tempo per me ma lui mi ha cercata… ora il tempo voglio averlo da dedicare oltre che ai miei cari, anche per i controlli e a tutte le donne che si trovano ad affrontare la vita sempre di corsa, a correre per gli altri… a te donna voglio direfermati un attimo pensa anche a TE,  solo un attimo, il bastardo non si fa sentire quindi devi fare prevenzione proprio perché ti vuoi bene, e perché la vita è veramente un dono e tu se sei qui puoi amarti e dedicarti agli altri, ma potrebbe essere troppo tardi, quindi da donna a donna: ascolta una fifona, fai prevenzione!»…

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